Quest’anno, a causa dell’emergenza Coronavirus, non possiamo recarci in Chiesa per questa ricorrenza. Ricordiamone, a maggior ragione, il profondo significato, come se potessimo partecipare anche fisicamente ad ogni momento.

“Un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. Ma l’angelo disse alle donne: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. E’ risorto, come aveva detto” (Matteo 28, 2-6).
E’ questo il passo del Vangelo che annuncia la Resurrezione del Signore, nel giorno di Pasqua, proclamata dall’Angelo e commemorata il lunedì seguente.
Questo è, infatti, definito il Lunedì dell’Angelo (o Lunedì di Pasqua, popolarmente Pasquetta) ed è, più precisamente, il Lunedì dell’Ottava di Pasqua.
Lunedì dell’Angelo: è iniziata l’Ottava di Pasqua
L’Ottava di Pasqua è il periodo che va dal giorno di Pasqua alla domenica successiva, detta Domenica in Albis (otto giorni).

I discepoli di Emmaus, la prima Pasquetta
Gesù Risorto apparirà anche ai discepoli di Emmaus (detti così dal nome del luogo in cui si stavano recando), che stavano fuggendo da Gerusalemme, in seguito ai fatti accaduti durante la condanna di Cristo.
Pare che da questo evento, nel ricordo di quel breve viaggio, abbia avuto origine l’usanza di trascorrere il giorno di Pasquetta, facendo una scampagnata fuori città.
Antonella Sanicanti
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