L’Isis spinge bimbo di 4 anni a uccidere un giovane accusato di spionaggio

 

 

Che l’Isis sia comandato e guidato dal demonio come ha affermato padre Amorth  sono in molti a crederlo, visto la violenza inaudita che sprigiona nelle sue azioni terroristiche e di guerriglia. Sperimentando continuamente metodi sempre più raffinati e malvagi per colpire e fare del male a vittime spesso innocenti e indifese, ma quello che vi stiamo per raccontare sorpassa ogni limite di immaginazione umana.

Lo Stato Islamico ha giustiziato a Deir ez-Zor, nel nord della Siria, tre giovani accusati di spionaggio in favore dei curdi del Rojava. Fin qui niente di nuovo,  ma la cosa più terribile è che l’Isis ha fatto uccidere i tre prigionieri per mano dei bambini- soldato, chiamati “I cuccioli del Califfato”.

 

Il centro media dell’Isis di Deir ez-Zor ha pubblicato un video di propaganda che mostra i tre uomini che confessano di essere stati reclutati per attività di spionaggio in favore delle truppe curde.
Nella parte finale del video si vedono i bambini soldato uccidere brutalmente le vittime al grido di “Allahu Akbar”.
L’esecuzione è avvenuta in un parco giochi abbandonato che si trova nelle zone rurali Deir ez-Zor.
Ma chi sono i bambini costretti a uccidere: Abu Mouaz al-Shami, di 9 anni, ha decapitato una delle vittime con un coltello dopo aver ricevuto l’ordine da un ufficiale dell’Isis.
Khattab al-Kamishli, di 13 anni, ha decapitato un altro uomo. Ma prima parlando di fronte alla telecamera, Khattab ha detto che suo fratello era stato ucciso dalle truppe curde e “decapitare questa spia” è stata la sua vendetta.
Ma la scena più scioccante nel video era quella di un bambino di 4 anni, che spara alla testa al grido di “Allahu Akbar”.

Tre bambini a loro volta vittime, perché è del tutto evidente che atrocità simili possono essere fatte solo dopo un lavaggio del cervello. E quindi anche i tre “cuccioli” sono a loro volta vittime dello Stato Islamico, anche se pensano di essere protetti dal Califfato.

Fonte: papaboys.org

Impostazioni privacy