Le figlie di Gianluca Vialli incontrano Papa Francesco: è commovente quello che dicono

Toccante incontro, al termine dell’udienza generale, tra Papa Francesco e le figlie del calciatore morto un mese fa.

Le due ragazze non si sono presentate a mani vuote dal Papa: con sé avevano un dono da dare a Francesco e un impegno per una causa nobile e giusta a favore di tutti i malati che soffrono in silenzio la prova del dolore.

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Le figlie di Vialli con papa Francesco – photo web source: Vatican News

Un incontro particolare al termine dell’udienza generale

All’ultima udienza generale di papa Francesco c’erano anche loro: Olivia e Sofia, 18 e 16 anni, accompagnate dalla mamma, Cathryn White Cooper. Come ha fatto osservare qualcuno, per capire chi siano queste due ragazze il cognome rischia di essere superfluo, data la grande somiglianza col padre.

Senza girarci troppo intorno, Sofia e Olivia sono le figlie di Gianluca Vialli, l’ex campione di Samp e Juve morto il 6 gennaio scorso a causa del tumore al pancreas di cui si era ammalato nel 2017.

Il desiderio del cuore di Gianluca Vialli

Insieme alla mamma e a diversi altri familiari, Sofia e Olivia hanno voluto incontrare papa Francesco all’udienza generale di ieri, mercoledì 8 febbraio. Hanno voluto condividere il desiderio più grande di quello che per loro era ben più che un calciatore dal palmares invidiabile: il loro papà.  «Vorrei avere il tempo di accompagnare le mie due figlie all’altare nel giorno del loro matrimonio». Era questo il desiderio più grande, quello che Gianluca Vialli portava nel cuore.

Aveva proposto alle figlie anche la chiesa dove celebrare le nozze: il Santuario della Beata Vergine della Speranza a Grumello Cremonese, a pochi passi di distanza dalla tenuta di famiglia dove era nato e cresciuto il futuro campione, quinto figlio di una famiglia originaria di Cles, in Trentino.

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photo web source. La Provincia di Cremona

Un impegno per la vita

Da Grumello Cremonese ieri a Roma, per incontrare Francesco, sono venuti molti familiari di Gianluca Vialli. In particolare oltre alle figlie e alla moglie, anche due dei suoi fratelli maggiori, insieme ai giovanissimi nipoti. La famiglia Vialli non si è presentata da Francesco, per così dire, a “mani vuote”, ma con un dono: una maglietta della nazionale italiana (di calcio naturalmente).

Un gesto simbolico accompagnato anche da un impegno: rilanciare la testimonianza cristiana di amore per la vita del “capitano” di casa, che ha vissuto e raccontato la terribile malattia che lo ha colpito – un cancro dei più insidiosi – accogliendo la fragilità, senza vergognarsene mai. Un esempio prezioso in un mondo che esalta la performance, che sembra fare spazio solo ai “sani e forti”. Una mentalità che spesso e volentieri prende le forme di quella “cultura dello scarto” dei deboli e dei fragili contro la quale papa Francesco mette in guardia, si può dire, dall’inizio del suo pontificato.

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Gianluca Vialli e la moglie Cathryn White Cooper – photo web source

La partecipazione alla messa per ricordare Gianluca Vialli

Da qui l’importanza di promuovere uno stile come quello di Vialli. In modo che la sua testimonianza che possa essere di sostegno e aiuto alle persone che soffrono la malattia lontano dalla luce dei riflettori.

Tutta la famiglia Vialli ha preso parte alla Messa celebrata dal cardinale arciprete Mauro Gambetti nella basilica di San Pietro. Alla celebrazione eucaristica era presente anche l’allenatore della nazionale italiana Roberto Mancini, l’amico di una vita di Gianluca Vialli, col quale ha formato una formidabile coppia di fuoriclasse sul rettangolo di gioco. Durante la Messa è stato ricordato Gianluca, a un mese dalla morte. Proprio quest’anno avrebbe festeggiato, insieme alla moglie, Cathryn, il ventesimo anniversario di matrimonio.

 

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