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Miracoli e Testimonianze

L’Angelo dei barboni presto beato

Chiamato l’angelo dei barboni fratel Ettore una vita spesa al servizio degli ultimi

A Milano è stato aperto recentemente il processo diocesano di beatificazione per Fratel Ettore Boschini, conosciuto dai più con il soprannome di “Angelo dei barboni”. La beatificazione di questo sacerdote che ha speso la vita per le strade alla ricerca di persone a cui presentare la faccia misericordiosa di Dio è un evento importante poiché segna un traguardo per tutti quei parroci che non amano la luce dei riflettori e non combatto cause sociali (per quanto giuste siano) ma che invece preferiscono portare Cristo ai bisognosi e sporcarsi le mani nei sobborghi per dividere un pezzo di pane tra chi non ne ha.

La vita e l’opera di beneficenza per i senza tetto di Frate Ettore Boschini

Ettore Boschini nacque a Roverbella (Milano) da una famiglia di agricoltori. I genitori, essendo benestanti, sognavano per il figlio un futuro distante dai campi e lo indirizzarono agli studi. Presto però una crisi agraria costrinse la famiglia a trasferirsi a Malavicina, per un periodo cercarono di mantenere gli studi del figlio, ma alla fine si videro costretti a farlo lavorare in una stalla per aiutare la famiglia in dissesto. Il giovane Ettore non ha mai recriminato per quel destino avverso, ma nel 1952, a 24 anni, segui la sua vocazione e divenne sacerdote dell’ordine dei Camillini.

Vent’anni dopo venne mandato nella comunità di San Camillo a Milano e proprio nel capoluogo lombardo cominciò la sua opera di beneficenza per i senza tetto. Tutto è cominciato quando si accorse dell’enorme numero di barboni che soffriva di stenti per le vie di Milano e decise di accoglierne qualcuno alla clinica San Camillo. Aiutare quelle persone gli restituiva immensa gioia e siccome sempre più persone venivano a chiedergli aiuto, Fratel Boschini chiese ai superiori di potersi occupare a tempo pieno dei più bisognosi. In quel periodo costruisce il primo rifugio per senza tetto in un tunnel della stazione di Milano. I rifugi con il tempo divennero molteplici e quell’esempio di misericordia e devozione verso i più deboli venne seguito da altri sacerdoti in tutto il mondo.

Luca Scapatello

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Luca Scapatello

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