La “Settimana Rossa” come il sangue versato per amore che non si arresta

Una dramma troppo spesso dimenticato, sul quale invece dobbiamo porre la nostra attenzione e farci vicini soprattutto col cuore attraverso le nostre preghiere. 

Un messaggio che non può essere ignorato dai cristiani di tutto il mondo, ma siamo chiamati a sostenerli.

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Le persecuzioni contro i cristiani, ancora oggi

L’evangelizzazione, specie in alcuni Paesi, è sempre più difficile, tanto che cresce il numero di cristiani perseguitati. Una Chiesa che soffre e che chiede di pregare.

Sono ancora tanti, troppi, i cristiani che, nel mondo vengono perseguitati a causa del loro credo. In alcuni Paesi sono costretti a nascondersi, a scappare o a vivere in minoranze dove non hanno neanche la possibilità di pregare insieme.

Le persecuzioni contro i cristiani, sin dalle origini della Chiesa, non hanno però mai scoraggiato, nel corso dei secoli, coloro che in Gesù credono e, nonostante tutto, la sua Parola è stata portata sino ai confini della Terra. Consapevoli di questo, non dobbiamo mai smettere di pregare per la Chiesa che soffre, in particolare per tutti quelli (e sono oltre 400 milioni) che non possono professare la loro libertà religiosa perché perseguitati.

La Red Week per non spegnere la luce su questo dramma

Il sangue dei cristiani uccisi nel mondo ancora urla pietà e misericordia e sarà proprio, quel colore rosso, ad illuminare decine  e decine di cattedrali, chiese, monumenti nel mondo, fino al 24 novembre. Un’iniziativa di “aiuto alla Chiesa che soffre”, dal titolo “Red Week” (settimana rossa). Un modo per non spegnere mai la luce su questa tragedia silenziosa che, ogni giorno, continua a mietere vittime.

L’evento è il contributo che vogliamo dare per cercare di elevare la consapevolezza in merito alle sofferenze che patiscono i nostri fratelli nella fede” – afferma il direttore di Acs Italia, Alessandro Monteduro, in un’intervista a Vatican News – “È una grande battaglia che dobbiamo combattere tutti insieme”.

Cosa possiamo fare per aiutare chi soffre?

Le persecuzioni non si fermano, neanche con l’avvento del nuovo Millennio. Paesi che non conoscono ancora la libertà religiosa, o peggio, non rispettano che altri professino un credo da quello presente lì in maggioranza e, perciò, attuano persecuzioni.

Troppo poco nel mondo se ne parla e, forse, troppo poco noi fedeli preghiamo per questo. Ma, nel concreto, ognuno di noi cosa può fare?

Innanzitutto pregare. Pregare Dio Padre affinchè illumini la mente di chi perseguita, perché comprenda che è possibile che diversi credi religiosi possano convivere in uno stesso territorio.

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La preghiera è l’aiuto più concreto

Cercare, dove possibile, di aiutare chi è perseguitato, o far pervenire il nostro aiuto attraverso la Chiesa. Perché, ciò che non dobbiamo dimenticare è che, in questi Paesi dove i cristiani sono perseguitati, spesso a loro è anche impedito l’accesso ad alcuni servizi essenziali.

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Preghiamo anche per la guarigione e la pace spirituale di coloro che sono soggetti alla persecuzione, perché comprendano di non esser soli, che Gesù è sempre e comunque accanto a loro a sostenerli.

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