La Fede in Dio è un dono prezioso, che va custodito e alimentato, ma non imposto
Questo proprio non deve, e non doveva, accadere. A rispondere, in merito alla questione, è il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Rizzolo.
In una famiglia italiana, si è creata una divisione, tra uno dei figli e il resto dei componenti, a causa del rifiuto, di alcuni di loro, di recarsi a Medjugorje.
Lo spirito del cristiano, e di chi sceglie di intraprendere il cammino della fede, è molto più semplice e lineare, di quanto si possa intravedere in questa diatriba.
Chi ha la grazia di conoscere Dio, ne parli agli altri, pregando, perché anche essi abbiano la stessa grazia.
Ecco com’è andata la vicenda. Un fratello scrive alla sorella, rimasta a casa: “Tu hai detto che per colpa mia non possiamo essere una famiglia unita. Quante volte io e mia moglie vi abbiamo invitato a Medjugorje, in ritiro. Tu hai scelto di non dire “sì”. Gesù non è venuto per unire, ma per dividere, tra chi lo vuole seguire e chi no. Vi vorrò sempre bene, ma non mi fido di voi e non potrò mai aprirvi la porta di casa mia.”.
Pur cercando di capire la posizione dell’uomo, che forse si è sentito additato e diverso, nella sua stessa famiglia, ribadiamo che non è certo quello il modo per dimostrare che Dio possa essere il Signore della sua esistenza.
In quanto al versetto del Vangelo, che invita ad allontanare chi non crede, don Rizzolo ne spiega benissimo il significato (rispondendo alla madre del giovane), qualora non fosse chiaro a tutti:
La frase di Gesù, “Sono venuto a portare la divisione.” (Luca 12,51), significa che scegliere il Vangelo è impegnativo, viene al primo posto. Ma scegliere il Vangelo significa amare tutti, essere misericordiosi, perdonare, cercare la giustizia e la pace.
Mi auguro che per la tua famiglia tutto si rassereni al più presto. E tu non smettere di pregare e di voler bene a tuo figlio e al tuo nipotino.”.