L’Eremo di San Domenico: molti vi si recano per via dei miracoli accaduti lì

Il nostro Paese è ricco di luoghi incantevoli, molto spesso isolati dal mondo esterno, davvero ideali per rigenerarci e fare spazio a Dio, eccone uno tra questi, assai caratteristico.

Ognuno di noi sente dentro di sé la necessità di rigenerarsi, ricaricarsi e rilassarsi, magari in un luogo lontano dal caos della città e dei luoghi di lavoro. Cerchiamo, infatti, quel posto che ci metta di nuovo in contatto con Dio e con la natura che ci circonda, ascoltando il silenzio e protesi alla preghiera.

Eremo di San Domenico
Eremo di San Domenico – photo web source

Lasciamo spazio a Dio in noi?

Il momento storico che stiamo vivendo non è dei migliori. Basta accendere al tv che i telegiornali, o anche attraverso il mondo del web, vediamo bombardati di notizie quanto più tragiche possibili. La nostra vita, di per se, sempre frenetica e di corsa, non ci permette di staccare un attimo la spina, forse neanche la domenica, e di sostare nel silenzio, protesi al vero ascolto di ciò che c’è intorno.

E, in tutto questo, a farne le spese, è anche Dio che nella nostra vita, proprio a causa di questo nostro esser frenetici, non trova spazio. O meglio: siamo noi a non dedicargliene mai abbastanza, dimenticando, a volte, addirittura di pregare durante la giornata.

Per questo, è necessario un attimo staccare la spina e fermarci. Le nostre Regioni sono ricche di luoghi che ci permettono di ritrovare questo contatto con Dio. Posti dove anche i santi si sono fermati ed hanno meditato ancora di più la parola di Do, pregando e ascoltandolo.

L’Eremo di San Domenico in Abruzzo

Uno di questi è l’Eremo di San Domenico, che si trova a Villalago, in provincia de L’Aquila. La chiesetta, sorge proprio sull’omonimo Lago di San Domenico. Tradizione vuole che, intorno all’anno 1000, in questo luogo vi sostò e dimorò il monaco benedettino San Domenico.

Egli proveniva da Sora, e fu ospitato presso il monastero benedettino di San Pietro de Lacu, oggi scomparso. In seguito andò anche nella vicina Cocullo, dove guarì una ragazza morsa da un serpente. Presso la strada ammansì anche un lupo, che aveva rapito un bambino dalla culla, mentre i genitori spaccavano la legna nel bosco. E il miracolo verrà riproposto in tele votive sul portico dell’eremo.

LEGGI ANCHE: L’Eremo di San Giorgio: la ricerca della pace interiore in un mondo di caos

I miracoli del Santo avvenuti in quel luogo

C’è un motivo particolare che fa di questo luogo un piatto di attrazione per molti credenti e non. Quando il culto per il Santo Frate si diffuse, intorno al XV secolo, fu costruito questo Eremo vero e proprio, portando così all’ampliamento della sola e semplice chiesetta. All’interno del porticato si conservano dei dipinti che raffigurano ben quattro miracoli attribuiti al Santo: il miracolo delle fave, la trasformazione dei pesci in serpi, il bambino restituito dal lupo e il ragazzo caduto dalla quercia.

Questi quattro straordinari avvenimenti, accaduti nel corso dei secoli e associati all’intercessione di san Domenico, rendono ancora più attrattivo e suggestivo questo posto, che dà speranza e gloria a Dio che interviene con la sua grazia, in ascolto dei suoi figli che si rivolgono a Lui.

Un luogo di pace, serenità e di preghiera, dove San Domenico accompagna alla scoperta di quanto Cristo sia importante per ciascuno di noi.

LEGGI ANCHE: Santuario di San Romedio: dove rifugiarci per sentire la presenza di Dio

Impostazioni privacy