Il miracolo di Karina: morta per i medici, non per il padre

Karina, 29 anni per i medici era spacciata e volevano “staccare la spina”. Non avevano però considerato la potenza della preghiera fatta con fede.

Karina miracolo

Karina era tenuta in vita dalle macchine che stavano per esser staccata: suo padre ha pregato intensamente e la donna ora si sta lentamente riprendendo.

Dio ha ascoltato ed esaudito la preghiera di un padre disperato: sua figlia era stata dichiarata come paziente in coma irreversibile e, di lì a qualche ora, l’avrebbero staccata dalle macchine che la tenevano in vita. Ma lui si è opposto, si è opposto con la sola forza della preghiera.

Karina aveva solo 29 anni quando il suo ex fidanzato aveva cercato di ucciderla con tre colpi di pistola. Convinto dell’azione fatta, aveva poi rivolto l’arma contro di se e si era, a sua volta, sparato.

Karina: i medici l’avevano data per morta

Immediatamente soccorsa, per Karina non c’era più nulla da fare. “I test medici avevano confermato che non c’era nient’altro da fare per mia figlia, ma nel mio cuore sentivo che non sarebbe morta. Mi era rimasta una sola cosa da fare: pregare Dio” Così racconta quei momenti terribili Josè, il padre di Karina.

E così ha fatto. Una preghiera così intensa e così ricca di fede che il Signore l’ha accolta. “Un’infermiera s’accorse che mia figlia, ormai dichiarata in coma irreversibile, aveva mosso le mani. Non riuscivo a crederci quando uscì fuori a chiamarmi. Fu lei stessa a dirmi, avendomi visto pregare, – prosegue il sig. Josè – che questo era stato un miracolo di Dio. Solo lui aveva potuto riportare mia figlia in vita, perché nessun medico fino a quel momento c’era riuscito”.

Il miracolo di Dio su Karina

I dottori continuavano a dirmi che non potevano fare nulla per lei, perché per la medicina era morta, ma Dio fece il lavoro che non era possibile ai medici” – ha aggiunto nel suo racconto l’uomo.

Karina, piano piano, sta riprendendo le sue forze, ma è ancora in terapia intensiva: “Le sue condizioni sono ancora serie, ma si sta riprendendo. Apre gli occhi e capisce ciò che diciamo. L’uso della parola non è ancora tornato, ma è solo una questione di tempo. Respira con l’aiuto di dispositivi, ma la pressione e il battito del cuore si sono normalizzati” – ha concluso il padre della giovane.

Il messaggio della sua famiglia agli ammalati

Nonostante tutto, l’intera famiglia di Karina ha voluto lanciare un messaggio a tutti coloro che si trovano nelle stesse condizioni di Karina ed alle loro famiglie: “Dio esiste! L’angelo del Signore cammina sempre accanto ad ognuno di noi, anche nella nostra sofferenza. E noi l’abbiamo vissuto sulla nostra pelle”.

ROSALIA GIGLIANO

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