Giovane entra in chiesa facendo finta di volersi confessare e aggredisce con un coltello il sacerdote: sconcerto per il grave gesto avvenuto in una chiesa in Italia.

Ha destato molto sconcerto la notizia giunta dalla Sicilia: un sacerdote è stato aggredito con un coltello mentre si trovava nei locali della sua parrocchia. L’aggressore è entrato facendo finta di volersi confessare, ma poi si è avventato contro il parroco e lo ha colpito.
Il fatto è avvenuto a Gela, in provincia di Caltanissetta, precisamente nella chiesa della Beata Vergine del Carmelo, di cui è parroco don Nunzio Samà.
Sacerdote colpito con un coltello in chiesa da un giovane che ha finto di volersi confessare
A compiere il gesto scellerato è stato un ragazzo di 26 anni, Francesco Ascia, con precedenti penali, che, secondo la ricostruzione dell’accaduto, giovedì 23 ottobre si è introdotto nei locali della parrocchia dichiarando l’intento di voler ricevere il sacramento della Riconciliazione.

Così si è recato nell’ufficio del parroco e lì lo ha aggredito con un arma bianca, ferendo il sacerdote all’addome. Il parroco è riuscito a divincolarsi dalla stretta dell’aggressore e a scappare da una porta secondaria per mettersi in salvo. Poi, mentre il criminale si è dato alla fuga, il sacerdote è stato soccorso e portato in ospedale dall’ambulanza.
La coltellata grazie a Dio non ha avuto gravi conseguenze ma avrebbero potuto esserci. Ora don Nunzio Samà non risulta in pericolo di vita. Le forze dell’ordine hanno poi rintracciato l’aggressore e lo hanno tratto in arresto. Sono arrivati a lui con un lavoro di indagine soprattutto analizzando le registrazioni dei sistemi di videosorveglianza della zona.
Cosa emerge dalle indagini? Aggressione per disturbi psichici e fanatismo religioso
Gli inquirenti hanno anche perquisito l’abitazione del giovane e hanno ritrovato il coltello da cucina con cui ha compiuto l’aggressione, che lui aveva poi nascosto all’interno di un marsupio e messo sotto un mobile. Secondo i pm e i carabinieri, alla base del terribile gesto c’è una condizione di grave disagio psichico. Affermano, infatti che l’aggressione sia maturata “in un contesto di disturbo di personalità e fanatismo religioso“.
Sono queste, dunque, le condizioni che hanno portato il ragazzo, che è stato subito sottoposto a interrogatorio di garanzia, ad attentare alla vita del parroco. Arrestato con l’accusa di lesioni aggravate, Francesco Ascia è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Gela, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno della Procura della Repubblica di Gela.
Il procedimento si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari e, come previsto dalla Costituzione, per l’indagato vige il principio di presunzione di innocenza fino alla condanna definitiva, ma il ritrovamento del coltello e le riprese delle telecamere che lo hanno visto fuggire sono prove molti significative della sua colpevolezza.
I carabinieri di Caltanissetta hanno diffuso il video dell’aggressione ripreso dalle telecamera di videosorveglianza della parrocchia. Il fanatismo religioso o l’odio antireligioso sono alla base di numerosi casi di crimine verso i religiosi che accadono nel mondo, anche in tempi piuttosto recenti.







