Il mistero di Fatima: fu l’Arcangelo San Michele ad apparire ai tre pastorelli?

C’è un enigma sull’Arcangelo San Michele che interroga molti su un suo prodigioso intervento, che riguarderebbe le apparizioni di Fatima.

L’Arcangelo posto da Dio a capo delle milizie celesti, ci sorprende con un aneddoto che non tutti conoscono.

Non molti sanno che prima delle apparizioni della Madonna a Fatima, i tre pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta, tutti residenti nel villaggio di Aljustrel, parrocchia di Fátima, ebbero tre visioni dell’Angelo del Portogallo, o Angelo della Pace, nella Loca do Cabeço. Ma chi era questo angelo?

La prima apparizione dell’Angelo a Fatima

La prima apparizione avvenne nella primavera del 1916. L’Angelo, apparendogli, disse loro:

Non abbiate paura! Sono l’Angelo della Pace. Pregate con me”, riporta Suor Lucia nelle sue memorie. “E, inginocchiandosi per terra, curvò la fronte fino al suolo. Spinti da un movimento soprannaturale, lo imitammo e ripetemmo le parole che gli sentivamo pronunciare:

“Mio Dio io credo, adoro, spero e Vi amo. Vi chiedo perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Vi amano”.
Dopo aver ripetuto questo tre volte si alzò e disse: “Pregate così. I Cuori di Gesù e di Maria stanno attenti alla voce delle vostre suppliche”.

“Sono l’Angelo del Portogallo”

La seconda apparizione avvenne nel cortile della casa di Lucia, presso il Pozzo dell’Arneiro, l’estate del 1916, l’Angelo apparve di nuovo ai pastorelli dicendo loro:

Cosa fate? Pregate! Pregate molto!”, scrive Lucia Dos Santos nei suoi diari. “I Cuori di Gesù e di Maria hanno su di voi disegni di misericordia. Offrite costantemente all’Altissimo orazioni e sacrifici“. “Come dobbiamo sacrificarci?” domandai. “Di tutto quello che potete, offrite un sacrificio in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori. Attirate così sopra la vostra Patria la pace. Io sono il suo Angelo Custode, l’Angelo del Portogallo. Soprattutto, accettate e sopportate con sottomissione le sofferenze che il Signore vi manderà”.

È da notare che San Michele Arcangelo, nei suoi epiteti, è anche conosciuto come “Angelo della Pace”. L’Angelo che apparve ai tre pastorelli si presenta, oltre che con questo nome, anche come “Angelo del Portogallo”.

La storia dell’Angelo del Portogallo

Si dà il caso che attorno al 1400 il Regno di Portogallo fu molto afflitto dai Mori di Andalusia (musulmani conquistatori). Così il Re di Portogallo Alfonso Enriquez fece ricorso proprio a S. Michele Arcangelo, dal quale venne mirabilmente soccorso.

Infatti, nell’iniziare la battaglia, i portoghesi, dopo avere invocato San Michele, sperimentarono il suo miracoloso aiuto, ed avvenne che nessun portoghese perisse, e nessun moro restasse più in quel regno.

Così, il Re di Portogallo, D. Alfonso Enriquez, e Lodovico XI Re di Francia stabilirono due Ordini Militari di S. Michele, ciascuno nel suo regno, nella certezza che sotto la protezione di quel principe delle milizie Angeliche sarebbe sempre pronta la vittoria. San Michele Arcangelo sarebbe inoltre patrono dello stesso Portogallo.

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L’Angelo insegna ai pastorelli una preghiera di riparazione e porge loro l’Ostia

Nella sua ultima apparizione, così come la descrive Lucia nei suoi manoscritti, l’Angelo apparve loro “[…] tenendo in mano un calice e su di esso un’Ostia, dalla quale cadevano nel calice alcune gocce di sangue. Lasciando il calice e l’Ostia sospesi in aria, si prostrò per terra e ripeté per tre volte l’orazione:
Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, Vi adoro profondamente e Vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze con cui Egli stesso è offeso. E per i meriti infiniti del Suo Santissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, Vi chiedo la conversione dei poveri peccatori“.

Dopo, alzatosi, prese di nuovo in mano il calice e l’Ostia e diede a me l’Ostia, quel che c’era nel calice lo diede da bere a Giacinta e a Francesco, dicendo allo stesso tempo:
Prendete e bevete il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro crimini e consolate il vostro Dio.
Di nuovo si prostrò per terra e ripeté con noi, ancora tre volte, la stessa orazione:
“Santissima Trinità… “.

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Un dilemma ancora da risolvere

Che non sia stato proprio San Michele Arcangelo ad essere apparso ai tre pastorelli, preparandoli alle apparizioni della Vergine e alla missione che da lei sarà loro affidata? Si può concludere che Michele e l’Angelo custode del Portogallo siano la stessa entità?

Gli oppositori a questa tesi rimarcano come il Principe serafico, in tutte le apparizioni, declama definitamente il suo nome. Perché a Fatima non l’avrebbe fatto? Che abbia voluto celare, nella sua grandiosa umiltà, la sua identità, per dare tutto il risalto al messaggio salvifico della Vergine Maria?

Inoltre, la festa dell’Angelo del Portogallo non ha mai celebrato San Michele, seppure sia il patrono del Paese e protettore della monarchia, ma un altro Spirito protettore. Il dibattito resta aperto ed il mistero dell’identità angelica ancora tutto da svelare.

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