Ecco perché il Gay Pride è uno scempio

Ecco perché il Gay Pride è uno scempio
Gay Pride

Il Gay Pride di Roma è stato definito un grande successo, un corteo che da piazza della Repubblica è arrivato fino a piazza Madonna di Loreto.
Proprio nel giorno del Cuore Immacolato di Maria, sabato 9 Giugno, la Capitale è stata invasa dalle lobby Lgbt (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender), grandemente appoggiate dalle Istituzioni, dalla Regione Lazio e da una schiera infinita di politici e persone in vista.

Sono state in migliaia a definire quell’evento un grandioso successo, ma, dalla foto su esposta, noi abbiamo dedotto ben altro.
La sfilata, alquanto discutibile, almeno per buon gusto e morale, aveva anche uno slogan: “Brigata Arcobaleno, la Liberazione continua”, perché ostentava due rinomati partigiani in prima linea, il pretesto di quest’anno per ribadire l’orgoglio gay.
Questi erano seguiti, poi, da 18 carri, capeggiati da una Drag Queen che enunciava gli articoli del loro documento.

Il corteo ha visto anche il Presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, e Sebastiano Secci, il Presidente del Circolo Mario Mieli, portavoce del Roma Pride: “Ci sentiamo parte della lotta partigiana, protagonisti della nostra battaglia, diversa ma idealmente affine, iniziata a Stonewall il 28 giugno del 1969, contro ogni forma di oppressione, prevaricazione, omologazione e normalizzazione delle nostre identità, dei nostri orientamenti affettivi e sessuali”.

Dunque, la lobby Lgbt si paragona alle vittime della discriminazione, visto che i cattolici, per la via Cavour avevano affisso manifesti contro il Gay Pride e le unioni tra omosessuali.
Al Presidente della regione Lazio, poi, è stato chiesto anche un commento, sulle affermazioni del Ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana, in merito alle sue idee tradizionali sulla famiglia.

Ecco le parole di Zingaretti: “… non ci dovremo preoccupare per una gestione del potere contro qualcuno, ma è ovvio che primi passi hanno destato in tante minoranze preoccupazione”.
Noi, invece, ci preoccupiamo delle nuove generazioni e di come i piccoli possano vedere, coi loro occhi, questo genere di manifestazioni, che cercano di rivendicare diritti legali su questioni assolutamente contro la naturalezza delle cose.

Antonella Sanicanti

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