Grillo come san Francesco? Qualche dubbio resta

 

Le dichiarazioni di Luigi Di Maio contro il lavoro domenicale sono state prese come un’apertura del Movimento 5 Stelle alle istanze della Chiesa Cattolica. D’altronde è risaputo che all’interno del movimento c’è un ampia rappresentanza di cattolici praticanti (il 16%) che è inferiore solo a quella dei membri del PD (22%). Inoltre il burbero leader del movimento Beppe Grillo è da sempre un convinto cattolico e, tralasciata la blasfema scena in cui fa mangiare grilli essiccati ai membri del movimento come fossero ostie, non ha mai mancato di sottolineare la sua appartenenza alla religione cattolica: “Noi siamo i pazzi di Dio”, oppure “San Francesco l’avevamo anticipato noi e papa Francesco ci ha copiato il programma”.

Eppure la tanto decantata vicinanza alla Chiesa Cattolica ed al programma del Papa si allontana una volta analizzate molte delle questioni che riguardano la gestione dello Stato e della società. I rappresentanti dei 5 Stelle hanno più volte dimostrato di voler separare la Chiesa dallo Stato per relegarla a semplice strumento di assistenza e di carità. La dimostrazione di questo è data dai membri grillini della Regione Lombardia, dove si sono opposti ai finanziamenti per le scuole paritarie, dove hanno osteggiato la visita dell’Arcivescovo Scola alla aula consiliare del Palazzo della Regione e dove hanno sollevato dubbi sulla lecita occupazione della Certosa di Pavia da parte dei monaci cistercensi.

Se questo non bastasse bisognerebbe ricordare a Grillo come la Sindaca di Torino, Chiara Appendino, abbia vietato il finanziamento alle scuole paritarie dell’infanzia o di come la sindaca Raggi abbia più volte palesato l’esigenza di tassare con l’Imu le proprietà della Chiesa Cattolica, per non parlare delle critiche ripetute all’8 per 1000, tassazione (volontaria), a cui si sottopongono i fedeli, utile all’assistenza delle popolazioni disagiate, che i grillini preferirebbero abolire per dirottare i soldi allo stato o all’istruzione.

Ma la lontananza del Movimento 5 Stelle dalla Chiesa non si limita alle questioni statali, dal punto di vista etico, infatti, non c’è una singola questione che li accomuna: i grillini sono a favore dei matrimoni gay, dell’adozione in favore delle coppie omosessuali, della legalizzazione delle droghe leggere e dell’aborto, questione, quest’ultima, in cui si sono espressi favorevolmente anche per la sperimentazione della pillola Ru486.

Infine c’è il “Problema” accoglienza, mesi addietro era stata fatta la proposta di abolizione del reato d’immigrazione clandestina, una mozione che l’M5S ha rigettato perché “Provocherebbe un invasione delle frontiere”. Tutte queste “piccole” divergenze portano alla conclusione che Grillo non conosca bene la vita ed il modo di agire di San Francesco, ve lo immaginate il Santo a rifiutare l’assistenza ad un immigrato o a perorare la causa sull’aborto?

Impostazioni privacy