Giovanni Paolo II: “La Sindone è lo specchio del Vangelo”

La Sindone è lo specchio del VangeloCos’è la Sindone? Per papa Giovanni Paolo II e per il professor Zaccone si tratta dello specchio di ciò che rappresenta il Vangelo per i credenti.

Quando nel 1997 la Cappella della Sindone prese fuoco, in molti temettero che il rogo potesse distruggere la reliquia più importante della religione cristiana. Quel luogo di contemplazione religiosa, infatti, contiene quella che per molti è la prova del martirio subito da Gesù Cristo, nonché la dimostrazione che la successiva resurrezione non è una mera invenzione. La restaurazione della Cappella, dunque, non è semplicemente un’opera di salvaguardia di un bene architettonico dal valore inestimabile (espressione massima del Guarini e del tardo Barocco italiano), ma anche un’opera di salvaguardia di un percorso spirituale e di una riflessione teologica che l’artista ha impresso nella sua creazione e che è possibile riscontrare anche al giorno d’oggi.

L’importanza della Sindone per la cristianità

La riapertura al pubblico della Cappella del Guarini, è dunque un’omaggio agli amanti dell’architettura, a quelli dell’arte in generale, ai turisti in visita alla città di Torino e agli abitanti stessi della città piemontese, ma è anche e sopratutto un’omaggio ai fedeli che al suo interno possono fare un viaggio che parte dall’oscurità della morte fino ad arrivare alla luce della resurrezione. Interessanti in tal senso le parole che il professore Gian Maria Zaccone ha rilasciato a ‘La Stampa’ sul significato della Cappella: “La Cappella non è soltanto un monumento che soddisfa un piacere estetico ma è anche, e per il credente soprattutto, l’espressione materiale, mediata dalla meditazione dell’artista e del religioso, di un messaggio che dalla Sindone scaturisce, rimasto identico nel tempo e nello spazio se pure percepito con le sensibilità caratteristiche delle epoche e tempi in cui la Sindone ha interagito con gli uomini”.

Lo stesso Zaccone ha poi parlato del mistero rappresentato dal Sacro Sudario conservato nella Cappella, di come questo sia un tutt’uno con il credo cristiano: “Il mistero a cui la Sindone fa riferimento è il mistero fondante della fede cristiana: l’incarnazione di Gesù Cristo figlio di Dio, vero uomo e vero Dio. L’incarnazione che consente al figlio di Dio di condividere la natura umana fino all’estremo sacrificio espiatorio per liberare gli uomini dalla schiavitù del peccato. Una morte tuttavia che per il credente non avrebbe senso se non vista alla luce necessaria della resurrezione”.

Molte belle ed in perfetta concordanza con le parole del professore sono state le parole di papa Giovanni Paolo II durante la visita a Vercelli del 1998: “Ciò che soprattutto conta per il credente è che la Sindone è specchio del Vangelo. In effetti, se si riflette sul sacro Lino, non si può prescindere dalla considerazione che l’immagine in esso presente ha un rapporto così profondo con quanto i Vangeli raccontano della passione e morte di Gesù che ogni uomo sensibile si sente interiormente toccato e commosso nel contemplarla. Chi ad essa si avvicina è, altresì, consapevole che la Sindone non arresta in sé il cuore della gente, ma rimanda a Colui al cui servizio la Provvidenza amorosa del Padre l’ha posta. Pertanto, è giusto nutrire la consapevolezza della preziosità di questa immagine, che tutti vedono e nessuno per ora può spiegare. Per ogni persona pensosa essa è motivo di riflessioni profonde, che possono giungere a coinvolgere la vita”.

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Luca Scapatello

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