Gianna Beretta Molla, la santa che oggi morì donando la vita

La cura dei bambini, per Santa Gianna Beretta Molla non fu solo una professione, ma una vera e propria missione. Preferì morire piuttosto che recare danni al feto che portava in grembo.

Santa Gianna Beretta Molla
Santa Gianna Beretta Molla (photo websource)

Santa Gianna Beretta Molla fece della sua professione, quella di pediatra, una vera e propria missione di vita. Per la Santa, morta in giovane età, offrendo il dono della vita, noi tutti lavoriamo in qualche modo al servizio degli uomini. Il suo pensiero è fonte di grande riflessione per tutti: Santa Gianna diceva infatti che la missione del medico non finisce quando l’assistenza clinica non è più necessaria, perché “c’è l’anima da portare a Dio”.

Santa Gianna Beretta Molla: la tradizione familiare

Santa Gianna, nata a Magenta il 4 ottobre 1922, proveniva da una famiglia tradizionalmente cattolica. I suoi genitori, infatti erano entrambi terziari francescani. Dopo aver ricevuto la prima comunione all’età di cinque anni e mezzo e la cresima due anni dopo, Santa Gianna iniziò a frequentare la Chiesa dei Padri Cappuccini, in Corso Monforte. Dopo il compimento dei suoi 18 anni, la sua famiglia dovette spostarsi e Genova ed è lì che la Santa si diplomò. Tornata a Magenta, negli anni Quaranta, la Santa intraprese il cammino professionale, che divenne la sua missione di vita: la medicina.

Una professione, ma anche una missione

Santa Gianna si specializzò in pediatria nei primi anni Cinquanta. Fin da quando intraprese il suo percorso di studi, la Santa ha sempre considerato il suo lavoro come una missione umana. Questo soprattutto perché il lavoro di cura delle persone non è rivolto solo al corpo, ma, come da lei sostenuto “c’è l’anima da portare a Dio”. 

Il matrimonio e la malattia

Santa Gianna prese in marito l’ingegner Pietro Molla, dirigente di una nota fabbrica a Magenta. Dopo i primi tre figli, arrivò una quarta gravidanza, tuttavia, accompagnata da una brutta notizia: Gianna era stata colpita da un fibroma all’utero, considerato un tumore benigno. La Santa fu sottoposta a intervento chirurgico e, prima che questo si verificasse, Gianna chiese al medico di salvare ad ogni costo la vita del bambino, a costo di perdere la sua. In quell’occasione, come aveva sempre fatto, la Santa si affidò alla preghiera e alla Provvidenza.

La nascita di Emanuela Gianna

Il 21 aprile del 1962 venne alla luce una bellissima bambina, Emanuela Gianna. Tuttavia, le condizioni di salute della giovane Santa si aggravarono giorno dopo giorno. Passò una sola settimana e Gianna fu riportata nella sua casa di Magenta, dove morì il 28 aprile dello stesso anno.

La causa di canonizzazione

Il processo di canonizzazione di Gianna Beretta Molla si aprì durante il pontificato di Giovanni Paolo II, che la rese dapprima Venerabile, il 6 luglio del 1991, e poi Beata il 24 aprile del 1994. Il miracolo per la canonizzazione riguarda Gianna Maria Arcolino Comparini. Era il 1999 quando sua madre, alla quarta gravidanza, iniziò a riscontrare alcuni problemi. L’11 febbraio del 2000 si verificò un episodio cruciale: alla sedicesima settimana di gestazione, si ruppero le membrane, con conseguente perdita del liquido amniotico. La proposta dei medici fu quella di interrompere la gravidanza, per i grandi rischi di infezione, ma la donna non volle e chiese aiuto monsignor Diogenes Silva Matthes.

Il miracolo

Insieme a Mondisnor Diogenes Silva Matthes, la donna riuscì a convincere la ginecologa ad attendere. Nel frattempo, il Monsignore somministrò l’Unzione degli infermi alla donna e le donò una biografia della Santa. La donna promise di chiamare sua figlia Gianna e pregò incessantemente per ottenere l’intercessione della Santa. Contro ogni previsione medica, la donna riuscì a portare avanti la gravidanza e il 31 maggio del 2000 Gianna Maria Arcolino Comparini venne alla luce tramite un parto cesareo.

Culto

La Congregazione per le Cause dei Santi dichiarò quella guarigione rapida, completa, duratura e, soprattutto, inspiegabile per la scienza. Il Santo Pontefice Giovanni Paolo II dichiarò Santa Gianna Beretta Molla il 16 maggio 2004. La Chiesa cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 28 aprile.

Fabio Amicosante

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