
“Gesù è il compendio dell’amore dei Tre. Gesù è il compendio di ciò che è la SS. Trinità e unità di Dio. È la perfezione dei Tre compendiata in Uno solo. È l’infinita, multiforme perfezione compendiata in Gesù”.
Lo scriveva Maria Valtorta (1897-1961), la mistica che ci ha lasciato numerosi scritti, in seguito alle sue visioni, che riguardavano e riferivano molti episodi della vita privata di Gesù e della sua famiglia terrena.
Se Gesù è un abisso di amore infinito, per contro, Lucifero, il più splendente degli Angeli creati da Dio, non lo è affatto.
Lui aveva lasciato uno spazio dentro di se, che non viveva di riconoscenza, nei confronti dell’unico Dio, suo e nostro Creatore, e quello spazio divenne sempre più grande, fino a renderlo un avversario del Signore.
Ed è così che si fomentano i cuori di dubbi e di incertezze e anche l’anima dell’uomo viene toccata dal male, che allontana a dismisura dall’amore infinito e misericordioso di Dio.
“Lucifero non santo al punto da essere tutto amore”. Così lo definisce Maria Valtorta e si domanda -senza riuscire, per altro, a trovare una risposta- come un essere creato dal puro amore abbia potuto coltivare in se stesso il seme del male.
Lucifero, invece, non si nutrì di quell’amore e Dio, volendo che le sue creature fossero libere di scegliere la loro condotta, non si oppose.
Lucifero non poté, dunque, accettare di essere subordinato a un Dio che non piegava la sua superbia; non concepì questo come un atto di amore infinito.
Anche nell’uomo, pertanto, la mancanza di quell’amore, che dal Padre si propaga attraverso il Figlio e lo Spirito Santo, genere peccato e null’altro.
Antonella Sanicanti