Uno scatto diventa l’emblema della disperazione di un’intera categoria

Chi è la donna nella foto cliccata da migliaia di utenti, che rappresenta tutto il dramma dei ristoratori, massacrati dalla misura “apri e chiudi” delle Regioni?

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la ristoratrice di Ostia, Camilla – photo web source

Lei è Camilla ed è la titolare di un piccolo Bistrot ad Ostia. La foto le è stata scattata da sua madre, mentre lei, seduta con la testa sulle ginocchia, ascolta la notizia che, di lì a poco, anche la Regione Lazio sarebbe diventata zona rossa. La disperazione e l’angoscia che ti assalgono, e la domanda: “Ma quando riapriremo?”. La sua storia.

Camilla, la ristoratrice diventata “simbolo” con un’immagine

Una foto che è diventata virale e che ha fatto il giro del web in pochissimo tempo. Camilla, 22 anni, ristoratrice del litorale romano. Lo scatto è stato fatto da sua madre, che da anni lavora nel settore della ristorazione e che con il marito ha seguito passo passo il sogno della figlia, iniziato con la vittoria di un bando per micro imprese nel 2019.

Camilla è lì, seduta a terra, con la testa appoggiata sulle ginocchia. Si era rifugiata nella sua cucina, dopo aver ascoltato la notizia del cambio di colore anche per la regione Lazio. Doppio: dal giallo direttamente al rosso, che avrebbe portato alla chiusura di bar e ristoranti, il suo compreso.

Il suo locale aperto da poco e chiuso con i lockdown

Il suo “Bistrot della Pasticciona” ad Ostia, pochi mesi dopo l’apertura, aveva dovuto chiuder battenti a causa del primo lockdown imposto dal Governo Conte con l’avanzare della pandemia. Ma a distanza di un anno, cosa è cambiato con il Governo Draghi? Che i ristornati hanno di nuovo chiuso battenti a causa dell’avanzata delle varianti del Covid.

Ho frequentato la scuola alberghiera, una scuola professionale, e grazie a loro sono riuscita ad andare avanti molto nel lavoro. Sono stata l’unica a essere mandata al secondo anno in Trentino per uno stage, ed è partito il percorso che mi ha portato sino a qui.

Nel 2019 mi è venuta la brillante di idea di mettermi in proprio. Mi sentivo sicura di me, e grazie al supporto dei miei genitori ce l’ho fatta, ho trovato il mio locale […] Abbiamo aperto a maggio 2019 e ci hanno chiuso a marzo” – inizia a raccontare Camilla.

La mamma: “Il passaggio dal giallo al rosso è stato angosciante”

Lo scatto fatto in un momento di sconforto, ha spiegato la mamma di Camilla: “Siamo una categoria che è ormai diventata lo zimbello di questa situazione, siamo alla distruzione totale, senza aiuti, senza prospettive. È angosciante. Non ce lo aspettavamo, no.

Da giallo siamo passati al rosso per dati di due settimane fa. Non capiamo queste ristrettezze che sembrano mirate contro i ristoranti, e non servono a niente le nostre manifestazioni, neppure un sit-in di 11 giorni sotto Palazzo Chigi” – protesta decisa la mamma di Camilla.

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photo web source

Una ragazza che è partita dal suo sogno ed ha investito tutto quello che aveva. Poi è arrivata la chiusura: “Stava iniziando a farsi conoscere, ad avere riscontri molto positivi, poi la mazzata. E come lei molti altri giovani e meno giovani” – conclude la mamma.

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“Se dobbiamo stare chiusi, dateci almeno i ristori”

La conferma delle chiusure anche per Pasqua, fa sfumare anche le speranze per tutti i ristoratori, e non solo per Camilla, di guadagnare almeno nella festività: “[…] Questo meccanismo apri e chiudi rende tutto più difficile. La scorsa settimana, per esempio, avevamo finito tutte le derrate e abbiamo dovuto fare la spesa non sapendo che venerdì saremmo tornati in zona rossa. Abbiamo speso 400 euro, rifatto tutta la linea con le stime, e poi finisce che devi mandate via la gente perché le stime non sono infallibili”.

A chi chiede loro dei ristori, la mamma di Camilla risponde: “Non sono praticamente arrivati. Dobbiamo stare chiusi? Benissimo, facciamo però come negli altri paesi, dove sono stati riconosciuti ben altri fatturati. Così ci uccidono”.

Fonte: romatoday

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ROSALIA GIGLIANO

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