Un simile atteggiamento nei confronti della Chiesa e dei suoi principi fondanti non poteva che inasprire la già difficile convivenza tra il governo Duterte e la Chiesa Cattolica. A rispondere prontamente alle chiare provocazioni del presidente ci ha pensato il vescovo Arturo Bastos che ha dichiarato: “La tirata di Duterte contro Dio e la Bibbia rivela ancora una volta che è un caso psicologico, uno psicopatico, una mente anormale che non avrebbe dovuto essere eletta come Presidente della nostra Nazione cristiana e civilizzata”. A cui si è unito anche uno dei maggiori sostenitori di Duterte, il senatore e capo della polizia nazionale Panfilo Lacson dichiarando che il presidente ha sbagliato ad insultare Dio.
Ma se le sue affermazioni sulla religione e su Dio sono da tempo note e gravemente irrispettose nei confronti di gran parte della popolazione filippina, ciò che fa preoccupare sono le spiegazioni che il presidente ha fornito sugli assassini di sacerdoti (3 negli ultimi mesi) che si sono verificati nell’ultimo periodo: “Se sei un sacerdote e hai una relazione con la moglie di un soldato o di un maggiore muori”. Un’esternazione che non può che acuire il clima di tensione e spingere gli estremisti a compiere altri atti simili.
Luca Scapatello
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