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Catechesi

“Eucaristia è il Memoriale della nostra fede”

 

 

Giovedì 2 marzo è stato il primo giorno di quaresima ed il Papa, come da tradizione, ha incontrato i Sacerdoti della Diocesi di Roma nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Il Pontefice ha prima di tutto confessato alcuni di loro, successivamente gli ha ricordato che: “È molto importante andare indietro e cercare le radici della nostra fede”.

 

Mai come nel periodo della quaresima è necessario che i sacerdoti si chiudano in una meditazione intensa che li conduca ai principi stessi della loro vocazione, per questo all’inizio del processo meditativo svoltosi nella Basilica il Santo padre ha lasciato posto alla “Memoria deuteronomica”. Papa Francesco spiega in cosa consiste questa forma di memoria, egli ritiene sia necessario che, al pari degli apostoli che non hanno mai dimenticato come Gesù ha toccato il loro cuore, anche i vescovi debbano ricordare chi li ha instradati verso una vita cristiana.

 

Secondo Papa Francesco il credente non può prescindere da questa forma di memoria, perché di fatto esso è: “ Fondamentalmente ‘uno che fa memoria’ ”. D’altronde Dio è lo stesso sia per noi che per i nostri antenati ed è dalla loro memoria storica che i credenti di oggi recuperano precetti e paradigmi. Senza il ritorno alle radici, secondo il Vicario di Dio, non sarebbe possibile avere fede né avere una prospettiva di futuro, grazie agli errori ed ai ricordi dei nostri cari possiamo evitare di commetterne a nostra volta e focalizzarci sul progredire nella società e nella fede.

 

Per contestualizzare le proprie parole il Santo Porta un esempio personale che è insieme un ricordo ed una dimostrazione della funzione dello stesso: l’allora sacerdote Bergoglio stava effettuando gli esercizi spirituali, ma non capiva cosa stesse dicendo il parroco, così si bloccò un istante e gli venne in mente una frase che gli ripeteva spesso sua nonna: “Attento che Dio ti sta guardando, pensa che morirai e non sai quando”. In seguito il Santo Padre confida “In quel momento mi sono sbloccato e sono andato avanti nella preghiera, la memoria mi ha aiutato”.

 

Il racconto del Papa serviva ad introdurre il concetto che i cristiani sono persone attaccate alle proprie radici e che in quanto uomini di fede, oltre alle memorie di famiglia ciò che più di tutto porta al perché della vocazione è l’Eucarestia, sacramento di cui il Santo Padre dice: “Eucaristia è il Memoriale della nostra fede, ciò che ci situa sempre di nuovo, quotidianamente, nell’avvenimento fondamentale della nostra salvezza, nella Passione, Morte e Risurrezione del Signore, centro e perno della storia”, quindi invita i sacerdoti a tornare con la memoria ad esso per renderlo un sacramento che dura una vita intera.

 

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