Essere single per vocazione non assume (per la chiesa cattolica) lo stesso significato che, comunemente, gli diamo, quando parliamo di persone che non si sono sposate e non intendono farlo, perché non hanno trovato la persona giusta, per condurre una vita di coppia e avere dei bambini.
Esser single per vocazione significa, comunque, essere chiamati (vocazione vuole dire proprio chiamata) a svolgere una qualche missione, per conto di Dio.
Altri, però, possono decidere di rimanere single e laici, per servire Dio in altrettanti modi, per rimanere disponibili alle attività delle missioni o delle parrocchie, per fare opere di bene o semplicemente partecipare alla vita comunitaria cristiana ed evangelizzare, secondo il proprio esempio di vita.
In quest’ottica, anche la scelta di attendere la persona più giusta per sposarsi (rischiando di non trovarla anche) può essere considerata una vocazione, in quanto presuppone che si voglia unirsi in matrimonio con qualcuno che condivide i nostri stessi principi cristiani e voglia usarli per la creazione di un nuovo nucleo familiare.
Forse accadrà o forse no, ma la cosa importante, per un cristiano single, consacrato o sposato è non deludere le aspettative del Signore, rendendo la propria esistenza un continuo rendersi plasmabili e disponibili alla sua volontà e alla crescita dei fratelli, nell’amore verso Cristo.
Antonella Sanicanti
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