Ero ateo ma mi sono bastati 5 minuti in chiesa

 

La storia di Padre Marie, a differenza di molte altre storie di conversione, non passa per periodi oscuri legati a droga e brutte esperienze, il suo percorso interiore è stato guidato semplicemente dalla ricerca della verità oggettiva e questo lo ha condotto a Dio.

 

Alain Marie è nato da una famiglia protestante non praticante, tutti i suoi familiari aderivano alla religione apaticamente e se sono distaccati con il passare degli anni. Una formazione da deista, insomma, lo aveva condotto ad un esistenza da agnostico ma qualcosa non lo convinceva, il mondo materialista gli sembrava vuoto e privo di senso, questo lo spingeva a cercare una ragione di vita che per un periodo ha trovato nell’attivismo politico con gruppi di persone che puntavano alla salvaguardia della natura.

 

Anche questo ambiente, dopo un po’ di tempo, gli è apparso privo di significato( di profondità spirituale), molte persone all’interno dei gruppi aderivano formalmente alla causa senza reale interesse, così, insieme ad un gruppo di amici che condividevano la sua opinione ha deciso di passare un anno nell’Africa sud sahariana alla ricerca di stimoli, di conquiste spirituali. Qui Alain ha vissuto in un villaggio cristiano a minoranza musulmana, la vita condotta da quelle famiglie di fedeli, il modo in cui accoglievano gli ospiti e si aiutavano tra loro lo ha colpito e lo ha convinto a partecipare alla messa tenuta dal missionario cristiano: “ Non avevo mai partecipato all’Eucaristia” ha ammesso Alain, ma qualcosa dentro di lui era cambiato, la ricerca era terminata, il senso di vuoto colmato ”Avevo incontrato Dio”.

 

Tornato in Francia con questa conquista spirituale, Alain ha deciso che la sua vita avrebbe acquistato senso solo se l’avesse dedicata a cristo, ha cominciato a studiare teologia, a pregare, ma la svolta definitiva è avvenuta quando, visitando il Monastero di Lerins, ha conosciuto la Liturgia delle Ore e trovato quella vita comunitaria che ricercava da sempre. A 31 anni Alain è diventato Fratel Marie, adesso, dopo 13 anni come maestro dei Novizi, si occupa dell’accoglienza dei fedeli in ritiro spirituale.

 

Finalmente, insomma, è riuscito a collegare la sua aspirazione di vivere in una comunità dove fare ricerca spirituale al suo obbiettivo di aiutare chi, come lui, è alla ricerca di qualcosa di simile. Ogni anno Fratel Marie accoglie dalle 3000 alle 4000 persone, gente che porta esperienze molto diverse che lo hanno arricchito notevolmente: “Ho attraversato zone di luce e zone d’ombra, zone molto belle e zone meno belle. Nella vita monastica si incontrano tutte le nostre profondità umane”.

 

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