Quando El Pais celebrò Wojtyla: “Papa liberale e progressista”

Wojtyla liberale e progressista
(Getty Images)

L’anno in cui Wojtyla salì al soglio pontificio, il quotidiano iberico ‘El Pais’ descrisse il pontefice come liberale, progressista e aperto al socialismo, la storia ha dimostrato il contrario.

Per l’Europa intera Karol Wojtyla rappresentava un vento di novità, si trattava di un papa giovane che avrebbe per tutti lasciato un segno nella storia della Chiesa, in effetti papa Giovanni Paolo II ha lasciato un segno indelebile, ma probabilmente non quello che alcuni si sarebbero aspettati. L’anno della sua elezione come capo della Chiesa Cattolica, infatti, il quotidiano iberico ‘El Pais‘, notoriamente vicino alla sinistra dedicò un editoriale al Santo Padre nel quale veniva descritto come un uomo di chiesa aperto al dialogo e al cambiamento, persino disposto a creare un ponte tra il Vaticano ed il comunismo.

Sull’editoriale infatti si leggeva: “Il nuovo Papa, un giovane polacco: aperto in politica e moderato nel dogma”, in Polonia veniva considerato addirittura: “Moderatamente progressista” e alcuni esperti sostenevano una sua: “Collaborazione con il regime comunista”. Quest’ultima posizione era probabilmente dovuta ad un confronto con il card. Stefan Wyszyński, da sempre in aperto contrasto con il regime socialista.

Karol Wojtyla, il papa che contribuì alla caduta del blocco sovietico

La previsione del giornale iberico si è presto rivelata più che altro un auspicio: due anni dopo la sua elezione Giovanni Paolo II contribuì alla creazione del primo sindacato non socialista in Polonia, finanziando il progetto del suo amico Lech Wałęsa. Negli anni ’80 la sua propaganda per la democrazia nella sua nazione (la Polonia appunto) portò ai movimenti rivoluzionari ed alla destituzione del regime comunista. Alla Polonia seguirono l’Ungheria e la Bulgaria, la caduta del muro di Berlino ed infine le dimissioni di Gorbachov del 1991. Nei suoi primi 13 anni, dunque, il pontefice ha lottato contro il comunismo nell’est Europa e contribuito a smuovere le coscienze (le ragioni della caduta del regime sovietico sono ben più articolate), insomma l’esatto opposto di quanto ci si aspettasse.

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Luca Scapatello

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