Qualcuno aveva previsto gli attentati dei kamikaze. Scopriamo chi?

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Riprendiamo da questo articolo pubblicato sul: Il Gazzettino

Le profezie che la mistica in odore di Santità avrebbe ricevuto diverse apparizioni ed esperienze mistiche che hanno contraddistinto la sua esistenza terrena.

VENEZIA – “Maria, Maria, ti raccomando la recita del Rosario per la santificazione dei sacerdoti e per le tante vittime procurate da persone che si suicidano”. Nell’attualità drammaticamente segnata dal terrorismo e dai kamikaze che seminano la morte in nome di Dio, suonano come una triste premonizione le parole che la Beata Maria Bolognesi riferì di aver udito nel lontano gennaio del 1960 nel corso di un’apparizione del Signore.

Quella frase, allegata gli atti della causa di canonizzazione della polesana in odore di santità, scomparsa nel 1980, è stata “riscoperta” recentemente dal presidente del Centro Beata Maria Bolognesi, l’avv. Luciano Faraon, di Spinea (Ve), che ha scritto a Papa Francesco per sottolineare la grande attualità profezie che, a suo avviso, hanno «un vigore e un significato comparabile a quelle di Fatima, eppure sono state silenziate sino ad oggi».

“Maria tutto quel lavoro dovrebbero averlo tanti Sacerdoti giovani, mentre essi vanno perdendosi tra il fango e la miseria” disse il Signore in un’altra occasione a Maria, che più volte ebbe estasi mistiche. L’avvocato Faraon sottolinea come «tali profezie, sinora ignorate, annunciano i mali coi quali si sta confrontando oggi il Papa. Esse risalgono a oltre mezzo secolo fa e vi si parla senza mezzi termini della corruzione nel clero e delle stragi compiute mediante efferati suicidi, peraltro sempre più ricorrenti, come ben sappiamo, almeno dall’11 settembre 2001».

L’esperienza terrena della mistica Maria Bolognesi, iniziata il 21 ottobre 1924 a Bosaro (Rovigo) in una famiglia assai povera , si può sintetizzare come una vita di sofferenze al servizio di Nostro Signore Gesù Cristo. Da quando ella ricevette da Gesù in una visione onirica il primo dei tre anelli che il Cristo le diede (con 5 rubini segno delle 5 piaghe di Gesù) sofferse le stesse pene di Gesù su Calvario e iniziarono le sue sudorazioni di sangue; ma ella non patì solo la sofferenza di Cristo: ella tutto sopportò con pazienza ed offerse le sue sofferenze a Gesù per i bisognosi.
Potè frequentare in quattro anni solo le prime due classi elementari poi dovette ritirarsi del tutto per aiutare la famiglia nella crescita dei fratelli biologici e nella cura dei campi. La povertà era tale da portarla a mangiare addirittura le bucce delle patate che le amiche lasciavano cadere sullo sterco di vacca dopo averle appena un po’ lavate.
Prima di mostrarsi a Lei, Iddio lasciò che attraversasse un periodo di possessione demoniaca per la sua purificazione dal 21 Giugno 1940 a quando, il 1° Aprile 1942, ebbe la sua prima visione onirica confermata dall’anello e dalla guarigione miracolosa di una signora. Dopo, oltre alle sudorazioni sanguigne patì moltissimo ne corpo: polmoniti, broncopolmoniti, oftalmia cronica, ossiuri, vomiti, anemie, reumatismi, sciatalgie, laringiti e faringiti croniche, nevriti cardiache, e infarti le minarono il corpo per lunghi anni. Il primo infarto la colpi nel 1971 e fu quello che avviò il declino definitivo che la portò a ritornare alla Casa del Padre il 30 Gennaio 1980.
Quello della Possessione fu un periodo durissimo: non poteva pregare ne accostarsi ad un edificio ecclesiastico, una forza misteriosa che spaventava perfino le amiche la teneva lontana da tali edifici.
Le sue continue sofferenze ed il suo continuo sacrificio furono premiate da Gesù con la sostituzione dell’anello dapprima con uno più prezioso “dell’Ecce Homo” e poi con uno preziosissimo di oro massiccio.
Con la sua morte lasciò incompiuta la realizzazione di una casa per convalescenti.
Il 21 Ottobre 1992 si aperse con una Celebrazione Liturgica Solenne nel Tempio della Rotonda di Rovigo il processo di Canonizzazione. Il Processo Informativo Diocesano si è chiuso l’8 Luglio 2000.
Ancora oggi molte persone si recano a pregare sulla sua tomba presso la chiesa di San Sebastiano Martire a Bosaro lasciando anche fiori e messaggi.

 

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