Dove era Gesù, prima di nascere sulla terra

Se vi state domandando chi fosse Gesù, prima della sua venuta al mondo, potete trovare la risposta non solo nelle Sacre Scritture, ma anche nella teologia.

Gesù
Gesù – photo web source

Dio-Gesù si rese uomo, quando si incarnò -per opera dello Spirito Santo- nel grembo della Mamma celeste. Da quel punto in poi, visse sulla terra, fino alla sua morte in croce. Poi ascese al cielo per riprendere il suo posto accanto al Padre, ossia “nella Trinità”. Già questo concetto basterebbe a spiegare che Gesù, essendo la seconda Persona della Santissima Trinità (insieme al Padre, la prima, e allo Spirito Santo, la terza), esisteva, nella stessa natura del Padre e dello Spirito Santo da sempre.

Gesù: “E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima?”

Intanto, il Vangelo di Giovanni ci dice che, mentre parlava a coloro che lo seguivano nella predicazione “Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. Ma vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio»”.

La domanda di Ario sulla natura di Gesù

Quello del concetto della stessa sostanza del Padre e del Figlio è dibattuto dai credenti e dai teologi sin dalla notte dei tempi. Ricordiamo che l’ariamnesimo, una delle peggiori eresie dei primi secoli del cristianesimo, si basava proprio su questo e venne discussa addirittura nel primo Concilio della storia.

Oggi, il teologo Pino Lorizio afferma: “Il Nuovo Testamento insegna che “In principio era il Verbo” (Gv 1,1) e in questa espressione si tratta del Logos pre-esistente, ossia del Figlio, che, in quanto persona della Trinità Santissima, è eterno e della stessa sostanza del Padre e dello Spirito”. “Quando pensiamo alla figura di Cristo, ci muoviamo quindi a due livelli: quello del Figlio di Dio (natura divina) e quello dell’uomo Gesù (natura umana). Inoltre quando Gesù, parlando di sé, si denomina “figlio dell’uomo”, non fa riferimento alla sua natura umana, ma a una figura profetica e apocalittica, che svolge un ruolo salvifico rispetto al popolo d’Israele”.

In seguito, “con la resurrezione partecipa dell’eternità con tutto il suo essere, anche corporeo. Questo è il fondamento della nostra fede, che, come dice l’apostolo Paolo è “scandalo per gli ebrei e follia per i greci” (1Cor 1,23)”.

Fonte Aleteia

Antonella Sanicanti

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