Le misure restrittive nei confronti del tradizionale abbigliamento islamico delle donne sono state una reazione agli attentati terroristici di matrice islamica che si sono verificati negli ultimi anni in Europa. Il Burqa, ad esempio, permetterebbe ad un attentatore non solo di nascondere il suo sesso, ma anche i suoi lineamenti rendendone impossibile il riconoscimento. Il primo paese a varare una legge contro la copertura totale del viso è stata la Francia nel 2010, la proposta di legge che prevede multe fino a 150 euro è stata successivamente accettata nel 2011 e convalidata dalla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo nel 2014. Due anni più tardi, sempre la Corte dei Diritti Umani ha approvato un simile provvedimento anche in Belgio, seguito poi dall’Austria ed infine dalla Germania, il cui parlamento ha approvato un divieto meno restrittivo legato solamente allo svolgimento di determinati lavori ed al riconoscimento in caso di controlli della polizia.
Luca Scapatello
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