Il dogma dell’Assunzione di Maria al cielo: la promessa di resurrezione per tutti noi

Che cosa significa “Assunzione di Maria al cielo”, in corpo e anima? Lo spiega uno dei dogmi della Chiesa, ispirati alla Madonna.

Assunzione di Maria
Assunzione di Maria – photo web source

La Madonna, senza macchia e senza peccato (come e dopo Gesù), è l’unica persona, giunta, in carne ed ossa e dopo la morte, alla presenza di Dio. Sin da subito, salì al Paradiso, per la vita eterna. Ed è questo il significato dell’Assunzione di Maria. E’ questo il segno del compimento della promessa, anche per noi, della risurrezione della carne, dopo il Giudizio Universale finale.

Dagli scritti della mistica Maria Valtorta (che ebbe innumerevoli rivelazioni sulla vita di Gesù e di Maria) traiamo questa descrizione: “Ad un tratto, una gran luce empie la stanza. Una luce argentea, sfumata d’azzurro, quasi fosforica e sempre più cresce, annullando quella dell’alba e quella della lucerna. Una luce uguale a quella che inondò la grotta di Betlemme, al momento della Natività divina.

Assunzione di Maria
photo web source

Poi, in questa luce paradisiaca, si palesano delle creature angeliche, luce ancor più splendida nella luce già tanto potente, apparsa per prima. Come già avvenne quando gli angeli apparvero ai pastori, una danza di scintille d’ogni colore si sprigiona dalle loro ali dolcemente mosse dalle quali viene come un mormorio armonico, arpeggiato, dolcissimo”.

Gli Angeli presero in consegna il corpo di Maria, dunque, e lo condussero, incorrotto, al cielo. Anche gli ortodossi, nella stessa giornata, ricordano l’evento, definendolo “Dormitio Virginis”, ossia “Dormizione della Vergine”. Si riferiscono alla teoria (né negata, né affermata dal concetto di Assunzione) secondo la quale la Madonna non morì affatto, ma semplicemente cadde in un sonno molto profondo.

Il momento dell’Assunzione di Maria rappresenta per noi una grazia innegabile: l’istante in cui Maria iniziò ad intercedere dal cielo per l’umanità tutta.

Assunzione di Maria
photo web source

L’Assunzione di Maria al cielo: la storia del culto

Secondo gli studi fatti, il Vescovo San Gregorio di Tours parlò per primo dell’Assunzione di Maria al cielo, nel VI secolo. Nel secolo successivo, San Giovanni Damasceno, disse: Era conveniente che, colei che nel parto aveva conservato integra la sua verginità, conservasse integro da corruzione il suo corpo, dopo la morte. Era conveniente che, colei che aveva portato nel seno il Creatore fatto bambino, abitasse nella dimora divina.

Era conveniente che la Sposa di Dio entrasse nella casa celeste. Era conveniente che colei che aveva visto il proprio figlio sulla Croce, ricevendo nel corpo il dolore che le era stato risparmiato nel parto, lo contemplasse seduto alla destra del Padre. Era conveniente che la Madre di Dio possedesse ciò che le era dovuto, a motivo di suo figlio, e che fosse onorata da tutte le creature, quale Madre e schiava di Dio”.

Nello stesso secolo, il VII, anche altri due illustri teologi, San Germano di Costantinopoli, soprattutto, e San Giovanni, Arcivescovo di Tessalonica, portarono avanti il dogma.  Tuttavia, esso venne ufficializzato solo il 1° Novembre del 1950, da Papa Pio XII.

L’Assunzione di Maria al cielo non è Ferragosto!

Facciamo notare che la festività di Ferragosto non ha nulla a che vedere con la tradizione mariana. Indica, infatti, la “Feriae Augusti”, ossia “Il riposo di Augusto”, con cui l’Imperatore intendeva celebrare i raccolti e un conseguente periodo di riposo.

Preghiera a Maria Assunta in cielo

Signore, Padre Santo, Dio onnipotente ed eterno, noi ti ringraziamo e ti benediciamo, perché la Vergine Maria, Madre di Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, è Assunta nella gloria del Cielo.

Assunzione_di_Maria

In lei, primizia e immagine della Chiesa, hai rivelato il compimento del mistero di salvezza e hai fatto risplendere per il tuo popolo, pellegrino sulla terra, un segno di consolazione e di sicura speranza. Tu non hai voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro colei che ha generato il Signore della vita. Amen.

Antonella Sanicanti

© Riproduzione riservata

Impostazioni privacy