DISTINGUIAMO GLI ESORCISMI DALLE PREGHIERE DI LIBERAZIONE

Il Catechismo della Chiesa Cattolica dice: “Dal momento che il battesimo significa la liberazione dal peccato e dal suo istigatore, il diavolo, viene pronunciato uno o più esorcismi sul candidato. Questi viene unto con l’olio del catecumeni, oppure il celebrante impone su di lui la mano, ed egli rinunzia esplicitamente a Satana. Così preparato, può professare la fede della Chiesa alla quale sarà consegnato per mezzo del battesimo.”.

Si parla di un particolare Ministero, concesso solo ad alcuni sacerdoti, che vengono investiti dalla chiesa della possibilità di esorcizzare, ossia praticare sui fedeli, ritenuti vessati o posseduti dal maligno, particolari riti, per liberare la loro anima e la loro vita, intessuta nelle trame del demonio.

Il rito di esorcismo deve essere distinto da quello che riguarda la preghiera di liberazione.

Entrambe le pratiche sono efficacissime, per allontanare il demonio e salvare le nostre esistenze dalla sua influenza negativa, ma, tra l’uno e l’altra, bisogna sottolineare delle importantissime differenze.

L’esorcismo può essere fatto solo dal sacerdote esorcista, appunto, che, in quanto autorizzato dalla chiesa, ha il “potere”, durante il rito, di richiamare a se la forza salvatrice di tutta la comunità cristiana, ossia del Corpo Mistico del Signore Gesù Cristo e la sua potenza liberatrice.

Questo “potere” non è dato ad un laico che, semmai effettuasse un esorcismo, potrebbe sollecitare inappropriatamente e attrarre a se, e contro di se, una forza malefica difficile da contrastare, senza il supporto spirituale di cui dispone un sacerdote.

La preghiera di liberazione, invece, si può fare in ogni momento, su se stessi e su altre persone; la può fare chiunque.

E’ molto efficace farla su se stessi dopo la Confessione e la Comunione.

Nel caso di avessero dei dubbi in merito, prima di rischiare di richiamare su se stessi le attenzioni del demonio, meglio farsi consigliare da un Ministro di Dio, sul come agire.

Ricordiamo cosa diceva il noto e compianto Padre Amorth, in merito agli esorcismi e alle preghiere di liberazione: “Solo il sacerdote esorcista (mai un laico) può amministrare l’apposito sacramentale, che coinvolge l’autorità della Chiesa ed è preghiera pubblica. Gli altri sacerdoti, e pure i fedeli, possono recitare preghiere di liberazione, conforme al mandato di Cristo: Coloro che crederanno in Me, nel mio nome cacceranno demoni (cfr. Mc 16,17). Si tratta di preghiere private, anch’esse efficacissime se pronunciate con fede. Non richiedono nessuna autorizzazione e possono essere scelte o improvvisate liberamente, perché non sono vincolate a formule particolari.”.

Eccone una, quella scritta da Tarcisio Mezzetti:

Padre celeste, Tu sei il mio Rifugio e la mia Roccia di salvezza.

Tu sei saldamente in controllo di tutto ciò che accade nella mia vita. Io sono il Tuo servo (la Tua serva) e porto il Tuo nome. Grazie, per avermi donato l’elmo della salvezza; la mia identità nel Tuo Figlio Gesù é sicura. Niente potrà mai separarmi dal Tuo amore.

Grazie, perché perdoni i miei peccati e cancelli la mia colpa. Io indosso ora la Tua corazza della giustizia.
Spirito Santo, ricerca dentro di me e porta alla luce ogni strategia delle tenebre che sia diretta contro di me. Io imbraccio lo scudo della fede per stare ben saldo/a nella Parola di Dio, che mi assicura che: “…il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo.” (I Gv 3,8).
Perciò, Padre Santo, nel Nome glorioso del Tuo Figlio Unigenito, Gesù Cristo, per l’autorità che mi proviene dal mio battesimo, io (nome) rinuncio ad ogni opera del maligno, di qualsiasi origine essa sia, occulta, medianica o di stregoneria, e con la fede che Tu, Padre, mi hai donato, proclamo che ogni sua opera nella mia vita sia distrutta.

Gesù, mio Signore e Salvatore, Tu hai trionfato su di lui nel deserto, sulla Croce e nel sepolcro e con la Tua gloriosa Risurrezione lo hai vinto per sempre, sigillando così la sua fine e il suo destino.
In Te, anch’io trionfo su di lui, con la potenza del Tuo Santo Nome, davanti al quale: “ogni ginocchio si pieghi, nei cieli, in terra e sotto terra.” (Fil 2, 10).

Con la forza che mi proviene da Te, o Signore, io resisto e mi oppongo a tutti gli sforzi del maligno di opprimermi, affliggermi o ingannarmi e voglio lottare energicamente contro il suo sforzo di rubarmi la gioia ed il frutto della mia salvezza.

Con la potenza del Tuo Preziosissimo Sangue, versato per me sul Calvario, io Ti chiedo di allontanare da me tutte le potenze delle tenebre che mi attaccano o che mi circondano e di ordinare loro di andarsene adesso da me, dove Tu, o Signore, vorrai, affinché non tornino mai più.
Grazie, Signore Gesù!

 

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