Dio non smette di stupirci – Liturgia di oggi Mercoledì 11 Novembre 2020

Dio non smette mai di stupirci, e ciò avviene se noi abbiamo fede. Quella fede che ci consente di vedere i miracoli della sua misericordia.

Dio non smette di stupirci
Dio non smette di stupirci – Liturgia di oggi Mercoledì 11 Novembre 2020

Questi miracoli avvengono giorno per giorno, silenziosamente: possiamo rintracciarli con gli occhi della fede e della gratitudine, imparand ad amare un Dio che bussa sempre al nostro cuore.

La Liturgia di oggi Mercoledì 11 Novembre 2020

  • S. MARTINO DI TOURS, VESCOVO – MEMORIA

Prima Lettura

Eravamo insensati, ma Dio ci ha salvati per la sua misericordia.
Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito

Carissimo, ricorda [a tutti] di essere sottomessi alle autorità che governano, di obbedire, di essere pronti per ogni opera buona; di non parlare male di nessuno, di evitare le liti, di essere mansueti, mostrando ogni mitezza verso tutti gli uomini.

Anche noi un tempo eravamo insensati, disobbedienti, corrotti, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella malvagità e nell’invidia, odiosi e odiandoci a vicenda.

Sacro Cuore di Gesu
“Ma quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati, non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia”

Ma quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro,
e il suo amore per gli uomini,
egli ci ha salvati,
non per opere giuste da noi compiute,
ma per la sua misericordia,
con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo,
che Dio ha effuso su di noi in abbondanza
per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro,
affinché, giustificati per la sua grazia,
diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale – Dal Sal 22 (23)

R. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce. R.

Rinfranca l’anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome. R.

“Rinfranca l’anima mia, mi guida per il giusto cammino”

Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza. R.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca. R.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni. R.

Il Vangelo di oggi Mercoledì 11 Novembre 2020

Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17,11-19

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.

Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.

«Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!»

Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Parola del Signore

Un Dio che non smette mai di stupirci – Il commento al Vangelo di oggi Mercoledì 11 Novembre 2020

Gesù, nel Vangelo di oggi, congeda dieci lebbrosi dicendogli di presentarsi ai sacerdoti. Non lascia intendere ad una guarigione, li lascia andare con la speranza, ma poche certezze. Nel tragitto invece tutti e dieci vengono guariti: un miracolo vero e proprio! Ma uno solo, pieno di gioia e stupore, lo torna a ringraziare. Quest’uomo, un Samaritano, quindi un “eretico” per la mentalità di allora, è il solo che torna da Gesù a rendergli grazie.

vangelo della domenica 11 febbraio 2018

Gesù gli ha salvato la vita una volta, e ora che lo vede lì ai suoi piedi, pieno di commozione e gioia, è allora che Gesù compie la salvezza più grande e gli dice: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

L’opera di guarigione di Gesù è in quell’uomo totalmente compiuta: il corpo corrotto dalla malattia è ora risanato, e la sua anima pure è salva, perché davanti a Dio è risultata grata e piena di fede. Ma attenzione: Gesù non è tanto la gratitudine che cerca, quanto la nostra fede.

E se gli altri nove lebbrosi avessero dubitato che fosse stato davvero quel Gesù di Nazareth a guarirli? Forse nel tragitto si sono scordati di Gesù, e non hanno avuto davvero fede in lui… Quell’uomo invece, che ha creduto dal primo all’ultimo momento in Gesù lo torna a ringraziare. Torna a Dio col cuore.

Non ha fatto semplicemente un “pellegrinaggio” da Gesù a chiedere una grazia. L’ha chiesta, e dopo averla ottenuta è tornato a Lui con il cuore colmo di gioia, con un cuore nuovo, convertito.

Tutto questo, per merito di quel minuscolo granello di senape… che è la nostra fede, e che Dio desidera perché ci consente essa sola di vedere i suoi miracoli, i segni della sua presenza e del suo amore per noi.

virtù regno dei cieli
La fede – photo web source

E come fare per avere fede, come fare per avere gratitudine? Amare Gesù. Solo in chi amiamo abbiamo davvero fiducia. E per amare occorre avere il cuore aperto, occorre prestare attenzione e imparare a conoscere un Dio che non smette mai di stupirci.

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