Deve partorire, chiama l’ambulanza ma non fa in tempo ad uscire di casa

Le doglie che arrivano ed il piccolo che non riesce ad aspettare nemmeno l’arrivo dell’ambulanza né tantomeno l’arrivo in ospedale.

È successo ad Arezzo. Il piccolo ha così tanta voglia di nascere e di venire al mondo che non aspetta. Come stanno ora mamma e piccolo.

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È stata lei stessa a chiamare l’ambulanza. Vediamo insieme cosa è successo.

Quella fretta di nascere…

La fretta è stata tanta e lui voleva venire al mondo a tutti i costi. Non ha aspettato l’arrivo dell’ambulanza né tantomeno che i medici aiutassero sua mamma a farlo nascere o, magari a portarlo in ospedale. Ha deciso di nascere lì, sul pianerottolo di casa sua, ad Arezzo. L’arrivo, però, dei medici del 118 hanno permesso alla sua mamma di farlo nascere.

Sul pianerottolo di casa, al quinto piano di un palazzo nel centro di Arezzo, il piccolo è nato. Il tutto prima che la sua mamma potesse, almeno, esser caricata sulla barella ed arrivare in ambulanza. Niente da fare: lui era impaziente ed ha voluto nascere prima. Tutto è successo nel giro di pochi minuti.

L’arrivo provvidenziale dei medici e il parto. Ora, mamma e bimbo stanno bene e, a raccontare la bellissima vicenda alla quale ha assistito, sono stati sia gli infermieri dell’ambulanza quanto anche la dottoressa che era presente al suo interno e che ha aiutato la donna a partorire.

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Il piccolo nasce sul pianerottolo di casa

È stata proprio la giovane mamma che, con l’avvento delle doglie, ha chiamato l’ambulanza. Ma quando sono arrivati i medici, l’hanno trovata a letto. Lei non ha fatto in tempo a raggiungere nemmeno l’ascensore che, sul pianerottolo, la testa del piccolo era già fuori. A quel punto, l’unica soluzione rimasta era farla partorire proprio lì.

E un infermiere e una dottoressa l’hanno aiutata in tutte le manovre del parto. Dall’altro lato, invece, una studentessa volontaria ha tenuto la mano alla mamma aiutandola nel parto. Quando il piccolo è nato, l’autista dell’ambulanza l’ha preso in braccio e l’ha portato all’interno, mentre la dottoressa tagliava il cordone ombelicale. Da lì, la corsa in ospedale, ma mamma e figlio stanno bene.

Ora attendono solo di tornare a casa, avvolti dall’abbraccio caloroso della loro famiglia.

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