Serve a rendere la chiesa segno dell’unico vero tempio, ovvero il corpo di Cristo.
Oggi ricorreva l’870° anniversario della Dedicazione della Basilica del Santo Sepolcro (che si trova a Gerusalemme) e come da tradizione il custode della Terra Santa ha ripetuto la cerimonia per simboleggiare la continuità della sua funzione di tempio di Dio nel corso dei secoli ed in vista di quelli futuri. Nel farlo padre Francesco Patton ha dichiarato: “Questo è il luogo in cui la nostra lode a Dio non deve mai cessare. Qui l’alleluia, che è il canto di gioia e di lode per eccellenza, non dovrebbe mai spegnersi”.
Con queste parole il custode rinnova ed evidenzia l’importanza del luogo di maggiore rilevanza storica per i cristiani di tutto il mondo. D’altronde si ritiene che proprio sotto la Basilica vi sia il loculo in cui è stato deposto il corpo di Cristo dopo la crocifissione, lo stesso luogo dal quale il Messia è risorto per portare a noi tutti la lieta novella. A conclusione della cerimonia, che consiste nell’unzione dell’altare e delle mura dell’edificio e dell’incensazione, padre Patton ha voluto ringraziare Dio per il compito di cui è stato investito: “Ringraziamo Dio Padre, Figlio e Spirito Santo per questa meravigliosa vocazione e per questa straordinaria missione che ci è stata donata: di custodire questo luogo, di dimorare in questo luogo, di celebrare in questo luogo”.
La Basilica originaria del Santo Sepolcro (conosciuta inizialmente come Basilica Anastasis), fu costruita per volontà dell’imperatore romano Costantino, lo stesso che rese il cristianesimo unica religione dell’impero, e venne consacrata nel 355 d.C. Quella che è possibile ammirare ai giorni nostri, invece, unisce la costruzione bizantina a quella dei crociati e risale al XII secolo (venne consacrata nel 1149).
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Luca Scapatello
Fonte: Vatican News
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