Dunque, la recita del Santo Rosario, ogni giorno, sarà conclusa con la preghiera “Sub Tuum Praesidium” (rivolta alla Vergine Maria) e con quella di Papa Leone XIII (rivolta all’Arcangelo San Michele).
In questo modo, il Santo Rosario, che è l’arma più potente contro il demonio e le sue prepotenze, sarà rafforzato e indirizzato a difendere tutti noi dal maligno.
La preghiera di Papa Leone XIII, da lui scritta e propagata nel 1886, dopo una terribile visione delle forze del male che attaccavano l’umanità, venne messa da parte per disposizione del Concilio Vaticano II.
Lo spiega Don Marcello Stanzione: “Molte persone, oggi anziane, ricordano che, prima della Riforma Liturgica del Concilio Vaticano II, il celebrante ed i fedeli si mettevano in ginocchio, alla fine di ogni Messa, per recitare una preghiera alla Madonna ed una al Principe degli Angeli, scritta dal papa Leone XIII, che diceva:
“San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia, contro le malvagità e le insidie del demonio sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi! E tu, Principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime”.
Esattamente il 26 Settembre del 1964, la preghiera di Papa Leone XIII su sospesa. Molti religiosi continuarono a propagarla, comprendendone il senso e la valenza. Tra loro ci furono San Pio e San Giovanni Paolo II che mai smisero di recitarla.
Antonella Sanicanti
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