Vivere cristianamente l’innamoramento, con l’aiuto delle parole del Papa

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Promettersi di amarsi cristianamente e per sempre, davanti a Dio e agli uomini, non è un impegno da poco, ma possibile, se arriviamo a prenderci la responsabilità di voler costruire una vita insieme, momento dopo momento, contro ogni difficoltà, imparando a crescere nella comprensione reciproca e nel rispetto per l’altro.

Nella giornata dedicata agli innamorati, volgiamo ricordare che, tempo fa, Papa Francesco volle incontrare, a San Pietro, coppie di fidanzati, provenienti da tutto il mondo, per parlare loro di come sia possibile, con la preghiera e la fede del cristiano, superare ogni difficoltà, le differenze caratteriali, come i problemi economici.
“Litigate pure, ma non finite mai la giornata senza chiedervi perdono a vicenda. Il matrimonio si costruisce giorno per giorno e fuggendo dalla cultura del provvisorio.”. “Il marito ha il compito di fare più donna la moglie e la moglie ha il compito di fare più uomo il marito”.

Il problema più grande, segnalato durante le riflessioni fatte dalle coppie presenti all’incontro col Papa, sembrò essere il voler scappare dal “Si, per sempre” che fa paura, in quanto scelta definitiva.
“Oggi tante persone hanno paura di fare scelte definitive, per tutta la vita … E questa mentalità porta tanti che si preparano al matrimonio a dire: “Stiamo insieme finché dura l’amore.”. “(L’amore) è una relazione, una realtà che cresce e possiamo anche dire, a modo di esempio, che si costruisce come una casa. E la casa si costruisce assieme, non da soli!”. “Si cura (la paura del “Si, per sempre”) giorno per giorno, affidandosi al Signore Gesù, in una vita che diventa un cammino spirituale quotidiano, fatto di passi, di crescita comune … E il “per sempre” non è solo una questione di durata! Un matrimonio non è riuscito solo se dura, ma è importante la sua qualità. Stare insieme e sapersi amare per sempre è la sfida degli sposi cristiani. Chiedete a Gesù di moltiplicare il vostro amore”.
Ecco le parole importanti che le coppie di fidanzati riportarono, come promemoria del discorso del Papa di quel giorno, sul rispetto reciproco:

“Permesso?, è la richiesta gentile di poter entrare nella vita di qualcun altro, con rispetto e attenzione. Bisogna imparare a chiedere: posso fare questo? Ti piace che facciamo così? Che prendiamo questa iniziativa, che educhiamo così i figli? Vuoi che questa sera usciamo? L’amore vero non si impone con durezza e aggressività. E oggi nelle nostre famiglie, nel nostro mondo, spesso violento e arrogante, c’è bisogno di molta più cortesia”.

Grazie, sembra facile pronunciare questa parola, ma sappiamo che non è così. Nella vostra relazione, e domani nella vita matrimoniale, è importante tenere viva la coscienza che l’altra persona è un dono di Dio e bisogna rendere grazie sempre a Dio dei suoi doni. E, in questo atteggiamento interiore, dirsi grazie a vicenda, per ogni cosa.

Scusa, nella vita facciamo tanti errori, tanti sbagli. Li facciamo tutti. Forse non c’è giorno in cui non facciamo qualche sbaglio. Ecco allora la necessità di usare questa semplice parola. Impariamo a riconoscere i nostri errori e a chiedere scusa. “Scusa se ho alzato la voce; scusa se sono passato senza salutare; scusa se ho fatto tardi, se questa settimana sono stato così silenzioso, se ho parlato troppo senza ascoltare mai; scusa se mi sono dimenticato …” Anche così cresce una famiglia cristiana”.

Certamente fare una qualunque scelta che valga per la vita intera fa tanta paura, ma nessuno è solo in questo. Dio è con noi, come la famiglia e gli amici, e da molte parti possiamo attingere esperienza e consigli, per fare del nostro meglio, ogni giorno, insieme al nostro/a compagno/a di vita. Che non sia mai la paura a farci rinunciare ad una vita di coppia, per restare soli o “single”, come si dice oggi. Perderemmo troppe cose, perderemmo in umanità, prima di tutto.

Antonella Sanicanti

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