Crisi delle vocazioni: chiudono scuole e istituti religiosi. Cosa possiamo fare?

Dio chiama, ogni giorno, uomini e donne affinché lo seguano in un percorso vocazionale. Ma non tutti riescono ad ascoltare la chiamata.

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Il calo delle vocazioni è uno dei problemi che affligge la Chiesa da qualche anno. Ma, alla mancanza di sacerdoti e suore, si affianca anche la chiusura degli istituti religiosi e scuole. Cerchiamo di capire perché.

Conventi che chiudono: le suore trasferite

Vocazioni sempre più in calo. Pochi sono i sacerdoti nuovi ordinati che riescono “a sostituire” coloro che, per raggiunti limiti di età, vanno in pensione. La stessa cosa riguarda, anche, gli istituti religiosi: poche sono le suore e, quindi, molti di questi chiudono.

Molti conventi, e quindi anche le suore, hanno vicine delle scuole, di solito, sotto la loro gestione. E quando un convento chiude, ne consegue che anche la scuola è prossima alla chiusura. Questo è ciò che sta per accadere alla Comunità di suore salesiane Figlie di Maria Ausiliatrice della “Casa San Giuseppe” di Melzo, in provincia di Milano.

Melzo: le suore Salesiane andranno altrove

Scarsità di vocazioni, non più sostenibilità economica e una lettera – comunicazione che è arrivata: la chiusura dal prossimo 31 agosto. Una doccia fredda per le suore che gestiscono, anche, una scuola paritaria con materna, primaria e medie. 200 bambini vedranno a rischio la riapertura della loro scuola. E le suore? Sono 18 e saranno trasferite in un altro convento. E la scuola? Con cessione di ramo d’azienda, va alla cooperativa sociale “Start” di Vigevano, che già collabora con l’ente religioso.

La partenza delle Suore Salesiane è un brutto colpo per la comunità locale, quella scolastica compresa: “La scuola continuerà anche senza di noi, lasciamo e portiamo via una grande eredità d’amore” – scrivono le religiose.

La scuola, dopo tanti anni, chiude

La storia di una casa, quale “Casa San Giuseppe”, iniziata nel 1895 con un semplice oratorio femminile. Poi una scuola di economia domestica, un pensionato per le operaie, una Biblioteca, asilo ed elementari, nel 1930. E dal 1959, le suore salesiane che gestiscono la scuola: 18 suore, di cui 5 insegnanti.

A chi si chiede “dove andranno ora le suore”, loro rispondono: “Ce lo diranno. L’annuncio della partenza è stato un colpo. Ma siamo pronte: dovunque troveremo un’altra casa”.

Crisi delle vocazioni: in Italia chiudono anche altri conventi

Ma non è solo un caso che tocca la Lombardia. Tanti sono gli istituti religiosi sparsi per l’Italia che rischiano la chiusura. Dal settembre dello scorso anno, dopo 40 anni di attività, i Salesiani hanno lasciato la parrocchia e il centro giovanile di San Domenico Savio nel quartiere nuorese di “Città Nuova” in Sardegna. Sempre nell’isola, anche i frati Cappuccini hanno lasciato l’ospedale “Brotzu” di Cagliari.

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Da anni, a Napoli è chiuso anche il Seminario Minore

Nel 2019 ha chiuso un convento francescano a Carpi. A rischio chiusura è anche il convento di Mazzarino, in provincia di Caltanissetta. Sempre in provincia di Caltanissetta aveva chiuso, qualche tempo fa, dopo cinque secoli di storia, il convento di Mussomeli. Anche il Seminario minore di Napoli “Paolo VI”, da anni, ha chiuso i battenti per mancanza di seminaristi, trasferiti tutti nel Seminario Arcivescovile Maggiore “Card. Ascalesi”.

Insomma: un calo delle vocazioni generalizzato. Ma questo non deve farci perdere la speranza, anzi: continuiamo a pregare Dio Padre affinchè mandi “buone e soprattutto sante vocazioni”, sia alla vita consacrata che a quella religiosa secolare.

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ROSALIA GIGLIANO

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