Coronavirus, gli scienziati: potrebbe tornare ogni inverno fino al 2025

La pandemia del coronavirus si avvicina ai 20 milioni di casi nel mondo. Gli scienziati ipotizzano: potrebbe ripresentarsi ogni inverno fino al 2025.

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Sulla rivista Nature alcuni epidemiologi hanno provato ha tracciare alcuni possibili scenari che potrebbero accenderci nei prossimi mesi. 

Tra queste ipotesi spunta anche l’idea di lockdown intermittenti. Questi, secondo gli esperti, potrebbero anche diventare una sorta di nuova normalità, almeno nei prossimi mesi. In attesa di una possibile recrudescenza del virus in autunno, una volta indebolita l’intensità dei raggi solari.

La convivenza con il virus potrebbe essere realtà dei prossimi anni

La convivenza con il virus, infatti, potrebbe essere obbligatoria qualora la pandemia non vada ad indebolirsi, e potrebbe durare altri numerosi mesi o persino anni. L’unica possibilità che, a questo punto, resta in mano ai governi e alle istituzioni, è quella di effettuare chiusure anche piccole ma sempre più rapide e mirate.

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Alcune zone, dei luoghi ben precisi, per alcuni giorni particolare. Al fine, anche, di potenziare il sistema di tracciamento. Sul Corsera questa possibilità è stata meglio esplicitata dal  fisico dell’Università La Sapienza di Roma Enzo Marinari.

L’ipotesi di chiusure non generali ma particolari, brevi e mirate

Marinari ha infatti spiegato che “fin dall’inizio della pandemia si era ipotizzato che dopo la fase acuta avremmo dovuto essere pronti a fare chiusure rapide e mirate per contenere i contagi”. E che quindi, proprio in vista di questa ipotesi, “sarà fondamentale migliorare le procedure, gli algoritmi e le app per il tracciamento dei contatti, che finora hanno funzionato meno di quanto speravamo, in Italia come nel resto del mondo”.

L’app Immuni è stata infatti quasi totalmente avversata dagli italiani, anche per via di un certo malfunzionamento da parte dello stesso strumento. Ci sono stati casi terribili, come quello di una signora a Bari che è rimasta prigioniera in casa per via dei risultati indicati dall’app, nonostante i medici si rifiutassero si sottoporle il tampone e i familiari con cui conviveva non risultavano positivi al virus.

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Coronavirus, la situazione italiana è al momento sotto controllo

Tuttavia, anche se in questi giorni i contagi sembrano aumentare, in Italia “la situazione al momento appare ancora sotto controllo, ma bisogna tenere alta la guardia, soprattutto nelle piccole precauzioni come l’uso delle mascherine”, ha spiegato il fisico della Sapienza.

Grande attenzione andrà riversata però alla riapertura delle scuole. “Credo che la partita dell’autunno si giocherà sulla riapertura delle scuole, che andrà fatta con grande attenzione”, dice lo studioso.

Il problema della riapertura delle scuole con il coronavirus

“Abbiamo visto che Israele, dopo un primo picco molto basso, ha avuto un secondo picco molto più grande in concomitanza con il ritorno a scuola. Per questo servono procedure chiare per individuare e gestire i contagi. Comunque resta difficile fare previsioni su quello che ci attende”.

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Sulla prestigiosa rivista londinese Nature, tuttavia, l’esperta della London School of Hygiene & Tropical Medicine Rosalind Eggo fa un’ammissione piuttosto chiara. Ovvero che, purtroppo, la comunità scientifica non ha alcuna vera risposta sul futuro della pandemia. “Non sappiamo ancora cosa accadrà“, spiega la donna, parlando del prossimo futuro.

Gli epidemiologi vedono con preoccupazione l’arrivo dell’inverno

Resta però il fatto che la maggior parte degli epidemiologi vede con una certa preoccupazione l’arrivo dell’inverno. L’immunologa della Yale School of Medicine Akiko Iwasaki ha poi specificato che a causa dell’aria fredda e secca il rischio di trasmissione del Covid-19, e gli stessi sintomi della malattia, potrebbero significativamente peggiorare.

Il freddo e l’inverno, infatti, aumenta sia la stabilità che la trasmissibilità dei virus che riguardano l’apparato respiratorio. Senza contare, come noto, che l’inverno e il freddo indeboliscono le difese immunitarie.

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La pandemia potrebbe ripresentarsi in maniera ciclica fino al 2025

Per questo la pandemia potrebbe ripresentarsi con maggiore intensità in maniera ciclica. Gli studiosi di Harvard si sono spinti ancora più. Questi hanno immaginato che epidemie potrebbero presentarsi ogni inverno, almeno fino al 2025. Nel caso, ad esempio, che le immunità dovessero durare solamente una quarantina di giorni, come avviene finora per tutti gli altri coronavirus.

L’unica soluzione, a detto che gli scienziati che si sono espressi su Nature, riguarda l’arrivo di un vaccino. Anche parzialmente protettivo, ovvero che possa almeno provare ad alleviare i primi sintomi scatenati dal virus. E di conseguenza ridurre il numero dei ricoveri in ospedale.

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L’Organizzazione mondiale della sanità nei giorni scorsi spiegato che, attualmente, sono ventisei i vaccini già in sperimentazione sull’uomo. 

Giovanni Bernardi

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