Coronavirus: la Giovanni XXIII apre il primo albergo per i pazienti

Coronavirus: il primo albergo per ospitare i pazienti che hanno superato la fase acuta del contagio è stato aperto dall’associazione Giovanni XXIII.

(Websource Archivio)

La struttura, solitamente utilizzata per ospitare i bisognosi, diventa un ospedale da campo per 50 pazienti alla volta.

Primo albergo per i malati di Coronavirus

Aci Stampa fa sapere che l’associazione fondata da Oreste Benzi – Papa Giovanni XXIII – ha accolto la richiesta della Protezione Civile ed ha offerto la sua struttura alberghiera di Rimini per dare una mano all’ospedale. Come previsto da uno dei decreti emanati dal governo in queste settimane, infatti, le strutture alberghiere potranno essere utilizzate come ospedale da campo in cui far sostare i pazienti che hanno superato la fase acuta della malattia. Queste infatti non possono tornare a casa per ragioni di prudenza. Sarà dato spazio anche a chi non ha in casa la possibilità di mantenere le distanze e chi si trova lontano dalla propria residenza.

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Il presidente dell’associazione, Giovanni Paolo Ramonda, nelle scorse ore ha raggiunto l’accordo con la Prefettura e con la Protezione Civile. Le tre realtà hanno collaborato per organizzare l’accoglienza dei pazienti in quello che per il momento è un modello sperimentale e che, spera il Presidente della Giovanni Paolo XXIII, “Possa essere replicato in altre parti d’Italia”.

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Com’è strutturata l’accoglienza

Lo stesso Ramonda ci tiene a fare sapere che tutto è stato organizzato al meglio per proteggere la salute dei pazienti che verranno ricoverati e quella degli operatori: “Quando la Prefettura ci ha contattato abbiamo offerto immediatamente la nostra collaborazione alle Autorità, dando la disponibilità ad accogliere fino a 50 persone per volta“. Mantenendo questo numero di pazienti, ognuno avrà a disposizione una camera singola con bagno, nella quale non entrerà nessun’altro. Sia le stanze che i servizi igienici e gli altri locali della struttura verranno igienizzati e sanificati come se si trattasse di un ospedale.

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Luca Scapatello

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