Coronavirus: #IoRestoACasa facciamolo! I numeri che ci confortano

Arriva un segnale di speranza dai numeri di contagio da Coronavirus.

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Gli ultimi numeri parlano di una diminuzione del contagio da Coronavirus (Websource/Archivio)

Nella giornata di domenica, infatti, è calato il dato dei contagiati. L’auspicio è che la tendenza possa confermarsi nei prossimi giorni. “Non bisogna abbassare la guardia, tenere le misure adottate e rispettare le indicazioni anche del provvedimento del governo”, ha affermato il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione Civile.

Il numero complessivo dei deceduti di domenica infatti è stato di 5.476, facendo registrare un aumento rispetto a ieri di 651 unità. Mentre il giorno precedente, la crescita dei decesso era stata di 793. Mentre invece sono 7.024 le persone guarite da coronavirus, cioè 952 in più, in crescita rispetto dal dato del giorno precedente di 943.

Dietro i numeri, persone

Numeri che ovviamente celano persone, storie di grande dolore, di famiglie che hanno visto strapparsi i propri cari per mano del Coronavirus. Ora questi uomini e queste donne sono tornate alla casa del Padre, e a loro vanno le nostre preghiere per la loro vita eterna.

Tuttavia il dato potrebbe essere confortante, perché potrebbe significare che l’andamento del contagio è in diminuzione, quindi si spera che il numero di vittime smetta di salire e cominci un po’ alla volta a scendere.

Tutti i dati

Purtroppo, sono ancora 3.009 i malati ricoverati in terapia intensiva, cresciuti di 142 unità nell’ultimo giorno. E 1.142 di questi sono in Lombardia. Il numero complessivo dei malati è di 46.638, 19.846 dei quali con sintomi e 23.783 invece in isolamento domiciliare. L’incremento dei contagiati, nell’ultimo giorno, è passato da 4.821 a 3.957.

Il numero complessivo dei contagiati ha così raggiunto quota 59.138. Il dato comprende sia le vittime che i guariti. “Non vogliamo farci prendere da facili entusiasmi né sopravvalutare una tendenza ma è un segnale che arriva a quella che comincia ad avvicinarsi come una distanza temporale rispetto alla quale ci aspettiamo di vedere segni tangibili di misure di contenimento intraprese”, è quanto affermato da Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità.

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Preghiamo il Signore affinché possa interrompere il contagio da Coronavirus

Calo dei contagi? Aspettiamo martedì

“Le prima misure stringenti di contenimento sono state adottate l’11 marzo, quindi ci aspettavamo di vedere risultati a partire da 2-3 settimane. Quindi la prossima settimana sarà assolutamente cruciale e ci aspettiamo di vedere un segnale di inversione di tendenza”, spiega Locatelli.

Un altro dato anagrafico che viene segnalato è che non ci sono persone morte o nemmeno ricoverate in terapia intensiva che abbiano meno di 20 anni di età. Tra i defunti, poi, solo 1% aveva meno di 50 anni”.

Milano e la Lombardia

Lo stesso dato in diminuzione riguarda anche il territorio di Milano e della Lombardia, il più tragicamente colpito dal Coronavirus. Nella giornata di domenica i positivi sono saliti a 5096, con un aumento di 424. Che rappresenta la metà del giorno precedente, il cui numero di contagiati era di 868. A Milano, l’aumento è stato di 210 casi, contro i 279 del giorno precedente, arrivando a un totale di 2039.

Anche in tutta la regione Lombardia la crescita dei contagiati è stata dimezzata. Il numero totale di positivi, ieri, era di 27206, con un aumento di 1181 che rappresentano una crescita quasi dimezzata. I decessi, 361 in più, contro i 546 del giorno precedente.

Le altre province lombarde

A Bergamo e Brescia sono in calo di contagi. A Bergamo il numero cresce di 347 contro i 715 del giorno precedente, arrivano a un totale di 6216. A Brescia, 289 in più contro il 380 del dato precedente, per un totale di 5317. Per le altre aree limitrofe: a Cremona 2895, nel Comasco 510, 60 più di ieri. A Lecco sono aumentati di 54, e a Lodi sono cresciuti di 79, con 1772 contagiati in tutto.

Numeri che “ci fanno ben sperare“, ha commentato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera. Bisognerà tuttavia capire se il numero è in controtendenza per un’effettiva diminuzione del contagio o se è legato a una minore intensità di lavoro dei laboratori nel fine settimana. Quindi bisognerà aspettare almeno fino a martedì per vederci più chiaro.

Il farmaco Avigan

Per quanto riguarda invece il farmaco Avigan di cui si è parlato nei giorni scorsi, il dottor Locatelli del Consiglio superiore di sanità ha invitato tutti alla “responsabilità nella comunicazione”. L’Agenzia italiana del farmaco e il Comitato tecnico scientifico infatti, ha affermato Locatelli, “valutano tutte le opzioni terapeutiche, ma un conto è parlare di possibili opzioni da testare e validare, un altro è definire queste opzioni come soluzione del problema Covid”.

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Il farmaco Avigan e la diffusione del contagio photo web source

Perciò, “prima di dire che abbiamo trovato soluzioni in termini di terapia antivirale o di vaccini servono prove inconfutabili. Ben vengano sperimentazioni mirate ma senza evidenze di efficacia inconfutabile raccomando cautela e prudenza per non ingenerare in malati e familiari speranze che rischiano di andare deluse”.

Giovanni Bernardi

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