Corea del Nord: Kim Jong-un invita papa Francesco a Pyongyang

Kim Jong-un
(Websource)

Kim Jong-un ha dismesso i panni del leader scontroso e prepotente per cercare di allacciare una serie di relazioni internazionali che porterebbero ad una distensione. L’ultima mossa sembrerebbe la programmazione di un summit con papa Francesco a Pyongyang.

Negli scorsi anni Kim Jong-un ed il suo programma di miglioramento militare che comprendeva test nucleari, aveva alimentato la tensione tra la Corea del Nord, gli Stati Uniti e i Paesi asiatici limitrofi. Il lavoro svolto dall’intelligence americana in collaborazione con quella coreana, ha permesso un cambiamento di rotta sancito dallo storico incontro tra il leader coreano e Donald Trump (12 giugno 2018).

La volontà di costruire una pace stabile è dimostrata dall’accresciuto rapporto tra Kim Jong-un ed il primo ministro della Corea del Sud Moon Jae-in (iniziato durante le olimpiadi invernali). Proprio quest’ultimo, stando a quanto rivelato dal suo portavoce, dovrebbe essere il messaggero inviato in Vaticano per portare al Santo Padre l’invito a Pyongyang: il primo ministro è atteso in Vaticano il prossimo 18 ottobre, dopo la partecipazione ad una messa per la pace officiata dal cardinale Pietro Parolin la sera precedente nella Basilica di San Pietro. La visita fa parte di un tour europeo più esteso che vede l’approdo in Francia, Italia (Vaticano appunto) e Danimarca.

Incontro tra papa Francesco e Kim Jong-un: sarebbe un passo decisivo verso la pace

L’incontro tra papa Francesco e Kim Jong-un rappresenterebbe un passo deciso verso la definitiva pace tra la Corea del Nord e tutte le nazioni confinanti (nonché con gli Stati Uniti). Ma rappresenterebbe anche un momento storico per la storia della nazione e della chiesa: Pyongyang era un centro missionario che accoglieva decine di chiese ad inizio XX secolo, situazione che è radicalmente cambiata con l’arrivo al potere di Kim Il Sung (leader scelto dall’Unione Sovietica per contenere gli americani) che considerava il cattolicesimo una minaccia. Adesso i cristiani non sono più perseguitati, ma la libertà religiosa è confinata alla sfera personale, una situazione che potrebbe cambiare dopo l’incontro tra i due leader. Interrogato sull’eventualità di una visita del Santo Padre a Pyonyang, il direttore della Sala Stampa Vaticana ha però predicato calma limitandosi a dire: “Aspettiamo che prima arrivi questo invito”.

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Luca Scapatello

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