La denuncia della comunità di Sant’Egidio:”Non lasciamo soli gli anziani”

A soffrire di più la lontananza, il non più contatto con i parenti, in questo periodo di pandemia da Coronavirus, sono gli anziani.

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Gli anziani si sentono soli, abbandonati. La comunità di Sant’Egidio ha analizzato come, anche nelle Rsa, l’assistenza non sia delle migliori.

Gli anziani e la solitudine nel periodo di pandemia

La pandemia ci ha allontanato sempre di più per ovvie ragioni di distanziamento sociale e protezione individuale. Ma, molte volte, questo distanziamento è un vero e proprio macigno da sopportare, non solo per i giovani, ma specialmente per gli anziani.

Gli anziani, in particolare per coloro che sono delle strutture di assistenza, la distanza dai loro cari, molto spesso, è visto e sentito come un vero e proprio abbandono, come se “loro ormai non facessero più parte della famiglia”. E la pandemia, non ha fatto altro che acutizzare tutto questo.

Sant’Egidio: “Loro, a marzo, sono morti soli, lontani dalle loro famiglie”

Sulla base di questo, la Comunità di Sant’Egidio ha espresso tutta la sua preoccupazione in merito: “Ciò che è accaduto nella prima fase della pandemia è che il 50% delle morti di anziani, sia in Italia che in altri paesi europei, è stata nell’ambito delle residenze sanitarie. Qui gli anziani sono morti da soli, senza poter avere il sostegno dei loro familiari negli ultimi istanti della loro vita” – ha dichiarato Marco Impagliazzo, presidente della Comunità.

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Questo deve farci pensare. Deve farci pensare che, in questa emergenza, il sistema di vicinanza, di assistenza agli anziani deve esser completamente trasformato.

Durante l’estate, è stato fatto poco o quasi nulla, perché queste strutture si adeguassero all’esigenza degli anziani di ricevere visite, “di trovare compagnia umana di figure prossime, di parenti di amici o di familiari” – ha dichiarato, in un’intervista a Vatican News, Impagliazzo.

“Il nostro sistema di assistenza agli anziani è inefficiente”

Noi sappiamo che nella solitudine si muore, si muore di più e quindi chiediamo con forza, nonostante questo secondo lockdown, che si apprestino rapidamente in tutte le strutture Rsa o case di cura quei sistemi in protezione che permettano agli anziani di essere visitati o di avere contatti con l’esterno” – ha continuato il presidente.

La creazione di nuove reti familiari per far si che l’anziano non viva, né tantomeno, si senta solo, soprattutto in questi momenti così difficili.

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Allargare la assistenza domiciliare integrata, una cosa quasi irrisoria in Italia. Fingiamo di avere una assistenza territoriale, presso le Rsa, ma la vera assistenza la fanno le badanti, quasi un milione di badanti che sono indispensabili alla cura, alla compagnia, alla assistenza dei nostri anziani” – conclude il presidente di Sant’Egidio.

La pandemia ci allontana, ma a risentirne di più sono sempre i più deboli e i più fragili. Gli anziani: non lasciamoli soli!

Fonte: vaticannews.va

ROSALIA GIGLIANO

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