Non dobbiamo perdonare con un numero di volte prestabilito, ma sempre! Perché è nel perdono che cresciamo nel cammino spirituale.
Contemplare la parola di oggi ci può portare a pensare che quello presentato sia un fatto che non possa accadere, da quanto è evidente la sconsideratezza dell’atteggiamento di questo debitore, e pensiamo riguardo alla sua sorte finale: “ben gli sta!”. Eppure nella vita di persone così ce ne stanno tante! Nella vita, di persone che si ricordano i crediti ma non si ricordano i debiti, ce ne stanno tantissime!
Quel “settanta volte sette” che Gesù ci indica come numero di volte con cui perdonare l’altro, rappresenta chiaramente l’infinito. Non dobbiamo perdonare infatti con un numero prestabilito, ma sempre! Perché è nel perdono costante che cresciamo nel cammino spirituale. Ci sono delle persone che credono che la strada del Signore sia una strada “soft”, che si possa vivere in una zona comfort: non è così.
Seguire Gesù è sacrificio, è accettare le umiliazioni, è perdonare l’imperdonabile! Se noi considerassimo cosa ha dovuto subire Gesù affinché noi venissimo perdonati, cioè morire in Croce in quel modo per noi, ci potremmo rendere conto del perché quella situazione descritta nel Vangelo, che sembra così lontana dalla nostra vita quotidiana, è invece possibile.
Gesù oggi in modo netto ci dice di essere misericordiosi. Infatti, con la stessa misura con cui perdoneremo, Dio opererà misericordia su di noi. Non possiamo immaginare cosa perderemmo nella vita senza la misericordia, non potremmo capire il perché la stiamo vivendo. Chiediamo al Signore una grazia che ci renda strumenti di misericordia, di pace per gli altri.
Gesù ci dà quindi una grande lezione su come dobbiamo vivere la nostra vita, e d’altronde la preghiera del Padre Nostro è il testamento perfetto di ciò che il Signore ci ha voluto lasciarci per la nostra salvezza. Recita infatti: “rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
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