Come riconoscere un vero miracolo? Ecco tutto il percorso da seguire

Le guarigioni inspiegabili, riguardano, per la maggior parte, guarigioni di carattere fisico, che, per esser riconosciute come tali, sia dalla fede che dalla scienza, devono attraversare un iter.

Non solo un vero atto di fede, ma anche uno studio in parte scientifico per poter affermare che esso sia avvenuto “per mero intervento divino”.

miracolo
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Come avviene un miracolo

Quando pensiamo ai miracoli, in mente ci vengono subito quelli che portano alla Beatificazione o alla Canonizzazione dei futuri Santi, i quali, grazie al loro intervento, hanno interceduto presso Dio per far sì che una o più persone ottengano ciò che, con fede retta e salda e con una preghiera costante, hanno chiesto intensamente.

Il miracolo, dal punto di vista teologico, è un evento straordinario, al di sopra delle leggi naturali, che si considera operato da Dio direttamente o tramite uno dei suoi Santi. Nel linguaggio comune, il termine miracolo indica anche un fatto eccezionale, che desta meraviglia.

Meraviglia, stupore: quando un miracolo avviene, in particolare una guarigione fisica, la scienza alza le mani, riconoscendo che non ha possibilità o basi per poter spiegare cosa è avvenuto per quella persona. Ancora oggi, come ai tempi di Gesù, la maggior parte dei miracoli che avvengono sono “di guarigione” e, se al di là della convinzione popolare (che subito li riconosce come tali), c’è un iter da seguire che fonde insieme la parte scientifica e quella religioso – teologica.

Cosa sono i “miracoli di guarigione”

Solo alla fine di questo percorso, con le dovute risposte e i dovuti accertamenti, il “miracolo di guarigione” viene ufficialmente riconosciuto. È la medicina la prima ad entrare in gioco: guarda e studia la malattia che affliggeva quella persona e ne segue il percorso della malattia stessa, attraverso approfonditi esami. Ne osserva il percorso, da quando essa si è manifestata la prima volta, sino alla sua completa sparizione. Cerca di spiegare, di dare prognosi e, solo quando a queste domande non riesce a dare risposta o ad avere risultati certi, allora si arrende e lascia spazio alla fede.

I miracoli di guarigione più studiati, sia dalla medicina che dalla scienza, sono stati quelli avvenuti a Lourdes. Lì c’è sempre stato un indispensabile dialogo fra la scienza medica e la Chiesa, grazie alla presenza di un medico permanente all’Ufficio delle Constatazioni Mediche del Santuario.

E’ un iter che procede per tappe. Cerchiamo di capire insieme quali sono.

Il percorso di riconoscimento di un miracolo: le tappe

La prima è quella della dichiarazione (volontaria e spontanea) delle persone che hanno avuto “un cambiamento radicale del loro stato di salute e che ritengono che questo sia dovuto all’intercessione della Vergine di Lourdes”. Il dottore permanente dell’Ufficio Medico raccoglie questa dichiarazione. Procede a una prima valutazione dell’importanza della dichiarazione stessa, e allo studio circa la veridicità dei fatti e il loro significato.

Inizia, a questo punto, l’intervento dei medici che hanno seguito il paziente. Si dà la possibilità di accesso a tutti i documenti sanitari effettuati prima e dopo la guarigione. Dall’altro lato, però, bisogna, anche, verificare il contesto spirituale nel quale la guarigione ha avuto luogo, osservando sia la parte psichica che quella spirituale.

Successivamente si passa alla conferma della guarigione attraverso la verifica interdisciplinare, sia medica che ecclesiastica. Viene richiesto il parere dei medici curanti facenti parte dell’A.M.I.L, come pure quella, eventuale, di medici e professionisti della salute che lo desiderino, di qualunque credo. Viene designato un membro per procedere a un’indagine e a un esame completo della persona guarita.

Si consulta inoltre il parere di specialisti della malattia specifica e si procede a una valutazione della personalità del paziente. Da qui la classificazione della guarigione in “senza seguito” oppure “medicalmente sostenuta”.

Medicina e fede si affiancano

Dal punto di vista spirituale, una commissione diocesana, concordata con il Vescovo della Diocesi della persona guarita, valuterà in modo collegiale il modo con cui è vissuta questa guarigione in tutti i suoi aspetti, fisico, psichico e spirituale, guardando sia agli aspetti positivi che a quelli negativi. In caso di approvazione, la persona guarita, se vuole, potrà dichiarare pubblicamente questa sua “Grazia di guarigione avvenuta”, e spiegare in che contesto essa è avvenuta.

La terza tappa riguarda, invece, la ratifica della guarigione. Essa avviene attraverso sia la lettura medica che pastorale, in due momenti l’uno successivo all’altro. Questa tappa deve avere criteri conformi a quelli stabiliti dalla Chiesa per dare l’assenso di “guarigione miracolosa”, fra cui:

  • la malattia deve avere un carattere di gravità, con una diagnosi sfavorevole;
  • la guarigione deve essere non riconducibile alle terapie;
  • la ripresa delle funzioni deve essere completa, senza convalescenza;
  • non si deve trattare di un miglioramento momentaneo ma di una guarigione duratura.
  • Quarto e quinto passo: certificare e proclamare la guarigione

La proclamazione del miracolo

Le ultime due tappe sono la certificazione della guarigione e la proclamazione del vero miracolo. Sarà la commissione medica ad emettere il parere esaustivo e pieno “sul carattere eccezionale”, anche allo stato attuale delle conoscenze scientifiche. La proclamazione dell’avvenuto miracolo è, sempre, fatta dal Vescovo della diocesi della persona guarita, insieme con la Commissione diocesana costituita appositamente.

Un percorso lungo che, se pensiamo solo ai miracoli di Lourdes, dei tantissimi avvenuti, solo 70 sono stati riconosciuti ufficialmente.

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