Ecco le 7 strategie collaudate dalle suore carmelitane per la vita quotidiana: per superare l’accidia spirituale e ritrovare produttività e pace interiore.

Molti dicono che sia il cambio di stagione, altri invece sostengono che possa essere dovuto anche ad una parte nascosta del nostro carattere: sta di fatto che, in un modo o nell’altro, tutti almeno una volta nella vita, abbiamo sentito dentro di noi quella sensazione del “non voler fare niente”.
Comunemente si chiama “pigrizia” e colpisce davvero tutti. Non si ha voglia di fare nulla e, tanto meno, si ha voglia di pregare, di parlare con Dio…figuriamoci, poi, di partecipare alla Messa.
Ma tutto questo, per una persona che si professa cristiana, non è possibile. Come porre rimedio a tutto ciò?
La pigrizia ti assale? I 7 ottimi consigli delle suore carmelitane per vincerla
A tutto c’è una soluzione, anche alla pigrizia: può sembrare impossibile, perché si tratta di un qualcosa che, quando ci colpisce, difficilmente va via. Eppure un metodo c’è ed è efficace. Ad individuarlo e a metterlo in pratica sono state delle suore carmelitane. Come dicevamo all’inizio, non si tratta solo di un qualcosa che è insito in noi.
La pigrizia colpisce chiunque, come anche modo e manifestazione per staccarsi da quelle che sono le nostre azioni quotidiane. Queste religiose, come racconta un articolo di “Churchpop“, però, hanno elaborato ben 7 consigli pratici che ci aiutano a capire da dove è possibile si sia originato questo sentimento negativo e, dall’altro lato come è possibile combatterlo e metterlo da parte, magari ko.
Andiamo per ordine, cominciamo dal primo prezioso suggerimento
Il primo di questi consigli è “scoprire l’origine della tua pigrizia” che, affermano, molto spesso porta con sé l’accidia. C’è una vera e propria sorte di tristezza nel nostro cuore dove, apparentemente, non c’è spazio nemmeno per Dio. Il rimedio? “Mettiti consapevolmente alla presenza di Dio e lascia che Risvegli il tuo cuore attraverso il dono della conversione” – spiegano.

Il secondo consiglio riguarda “il riposo”: riposare bene e non lasciare che sia la stanchezza ad avere la meglio su di noi, perché stanchi sì, ma essere stanchi e pigri non è possibile insieme. Il terzo consiglio che ci danno le suore è quello di “stabilire degli obiettivi e delle priorità” per la nostra giornata.
Mettiamo per iscritto ciò che è importante e necessario fare quel giorno e facciamolo, senza rimandare ulteriormente. Il quarto consiglio è quello di “avere ordine” attorno a noi, non solo mentale ma anche fisico vero e proprio. Se ci sentiamo circondati dal caos, fermiamoci un attimo e dedichiamo un’ora a noi stessi e alla nostra tranquillità, magari uscendo e facendo una passeggiata.
Il quinto consiglio ha a che fare con le “distrazioni”: lasciamole fuori quando non sono necessarie e non complichiamoci la vita ulteriormente. Il sesto consiglio riguarda Cristo: molto spesso, la pigrizia ci paralizza e non ci fa vedere l’immenso dono di Cristo per noi, ovvero l’Eucarestia. Cosa fare? “Offri un tuo sforzo o sacrificio per qualcuno che ne ha bisogno” – continuano le suore.
L’ultimo consiglio è quello di far sì che la pigrizia non abbassi la nostra autostima. Sforziamoci e ringraziamo Dio per ogni dono ricevuto, soprattutto quello di farci abbandonare, piano piano, questo sentimento così negativo.







