Chiesa ospita presepe anti-aborto, incendiato il portone

Chiesa RoveretoLa chiesa di Rovereto che ha ospitato il presepe anti-aborto è stata presa di mira dai vandali la scorsa notte: è stato incendiato il portone e sul muro è apparsa la scritta “Le vere vittime sono in mare”.

Nei giorni scorsi la chiesa di San Rocco a Rovereto è stata al centro delle polemiche poiché il parroco ha concesso alle “Sentinelle in piedi” di allestire un presepe anti-aborto: accanto alla tradizionale natività, vi erano dei piccoli feti. Accanto alla rappresentazione veniva spiegato che tale presa di posizione non voleva essere una critica alle donne che scelgono di abortire, ma a tutte le persone e le associazioni che le hanno convinte che abortire non è sbagliato.

La spiegazione non è bastata a placare gli animi delle femministe che nei giorni successivi all’esposizione del presepe si sono scagliate contro la chiesa e l’associazione che ha allestito il presepe. Ad associarsi alle polemiche è stata anche l’ex presidente del Tribunale dei minori di Trento, il giudice Bernadetta Santariello, nonché l’associazione ‘Non una di meno’ della stessa città del Trentino.

Presepe anti-aborto: bruciato il portone della chiesa che lo ha ospitato

Per quanto veementi, le proteste contro il presepe anti-aborto con il passare dei giorni si sono placate e tutto sembrava tornato alla normalità. Questa mattina, però, il sacerdote della parrocchia di San Rocco si è trovato davanti al portone della chiesa totalmente carbonizzato e sul muro ha trovato la scritta “Le vere vittime sono in mare”. Probabilmente si è trattato dell’opera di alcuni vandali che hanno sfruttato la polemica sorta nei giorni precedenti per compiere un atto fine a se stesso. Non si può evitare di sottolineare come sempre più spesso una presa di posizione contro l’aborto generi polemiche violente e che sarebbe stata solo questione di tempo prima che qualche vandalo le prendesse come pretesto per causare danni.

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Luca Scapatello

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