Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo

Con la solennità di oggi, celebriamo la dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo. Le basiliche furono erette sul sepolcro dei due Apostoli e rappresentano un segno indelebile dell’unità della Chiesa di Roma.

Santi Pietro e Paolo
Santi Pietro e Paolo (websource)

Gli apostoli Pietro e Paolo sono da sempre associati nella liturgia della Chiesa Romana. La memoria della dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo, è una nuova occasione che ci invita a riflettere sull’operato e sulla figura dei due Apostoli. San Pietro ricevette sepoltura, subito dopo la sua morte, nel luogo stesso del martirio, sul colle Vaticano. San Paolo, decapitato alle Acque Salvie, venne deposto sulla via Ostiense, fuori le mura romane, dove sorse la grandiosa basilica in suo onore.

Basilica di San Pietro, la storia

Non conosciamo con esattezza la cronologia della costruzione della basilica. Il Liber Pontificalis riporta che fu l’Imperatore Costantino a erigerla, in un clima politico di fervore e controllo della religione cristiana. Si tende a datare la costruzione negli anni del pontificato di Silvestro I (314-335), anche se probabilmente alcuni lavori finirono dopo la morte dell’Imperatore e del Pontefice. Dopo quella di San Giovanni in Laterano, la più antica, si volle dare un posto di rilievo alla basilica di San Pietro, costruita sulla sepoltura dell’apostolo e segnata da un’edicola, posta nella necropoli vaticana.

Costantino e la basilica di San Pietro

Con edicola si intende una piccola struttura architettonica che ha la funzione pratica di proteggere l’elemento che vi è collocato. In questo caso, la tomba di San Pietro rappresenta la reliquia collocata sul luogo del martirio, posta nella necropoli vaticana. L’Imperatore Costantino, forte della sua carica di Pontifex Maximus, con l’ausilio del Pontefice romano, creò la platea Sancti Pietri, dove nacque l’edificio. Infatti, il sito è tradizionalmente riconosciuto come luogo di sepoltura dell’apostolo, il quale subì il martirio nei vicini horti neroniani.

Basilica di San Paolo, la storia

Il luogo in cui sorge la basilica di San Paolo fuori le mura, lungo la via Ostiense, secondo l’antica tradizione cristiana, è il medesimo in cui ricevette sepoltura Paolo di Tarso. La tradizione fa risalire il martirio di San Paolo all’anno 64. Secondo Eusebio di Cesarea, subì il martirio nel 67. Il luogo in cui sorge la basilica, era un cimitero esteso e comprendeva diverse tipologie di tombe. Ivi, grazie all’intervento della matrona Lucina, il Santo ricevette sepoltura all’interno di una sua proprietà, dopo aver subito il martirio per decapitazione, in un luogo non troppo distante, definito Acque Salvie, oggi Tre Fontane.

Costantino e la basilica di San Paolo

Il luogo di culto divenne presto meta di pellegrinaggi. Come testimoniato dal Liber Pontificalis, l’Imperatore Costantino monumentalizzò il luogo di sepoltura di Paolo, con la creazione di una piccola basilica. La consacrazione della basilica costantiniana avenne nel 324, durante il pontificato di Silvestro I. Si tratta della seconda fondazione costantiniana in ordine di tempo, dopo la cattedrale dedicata al Santo Salvatore (basilica di San Giovanni in Laterano). Gli imperatori Teodosio I, Graziano e Valentiniano II la ricostruirono in seguito, in dimensioni più grandi.

Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo

Nel calendario liturgico, il 18 novembre si festeggia la Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo. Dal Martirologio Romano: Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo, Apostoli, delle quali la prima, edificata dall’imperatore Costantino sul colle Vaticano al di sopra del sepolcro di San Pietro, consunta dal tempo e ricostruita in forma più ampia, in questo giorno fu nuovamente consacrata. L’altra, sulla via Ostiense, costruita dagli imperatori Teodosio e Valentiniano […] fu dedicata il 10 dicembre. Nella loro comune commemorazione viene simbolicamente espressa la fraternità degli Apostoli e l’unità della Chiesa.

Fabio Amicosante

 

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