La moda dell’occulto. Ecco come, secondo Don Marcello, anche in un apparente innocente cartone animato possa nascondersi qualcosa di oscuro.
L’attenzione che dovrebbe essere posta ad un cartone animato in particolare: i Pokemon.
In un libro di Don Marcello Stanzione, dal titolo “La moda dell’occulto”, il sacerdote pone la sua attenzione su alcuni particolari cartoni animati che potrebbero essere punto d’attrazione verso l’occulto e l’esoterismo. Uno di questi è “I Pokemon”.
Da dove deriva tutto questo? “Una mossa di chi vuole proporre un cartone animato esoterico, indirizzandolo direttamente ai bambini, è la scelta del messaggio da trasmettere. Il tutto si fonda sull’esigenza di conoscere sempre di più di questo mondo e rendere difficile ogni tipo di lavoro che possa scardinare questa convinzione” – dichiara don Stanzione.
“Molti cartoni animati sono accusati di essere violenti, sanguinari ed anche ripetitivi” – continua il sacerdote – “e, riportando un pensiero di un esperto di animazione, dico subito che specie i cartoni giapponesi, non sono affatto per bambini. Tutti i cartoni dovrebbero essere per bambini, ed invece le storie vengono differenziate a seconda dell’età e dei gusti (ad esempio, per bambine piccole, per quelle più grandi, per i maschi di varie età ecc). Altra caratteristica è quando, i produttori delle emittenti televisive comprano i cartoni animati per adulti o giovani, spacciandoli per quelli da bambini” – continua don Stanzione.
“I protagonisti di queste storie vivono ogni momento della loro vita con intensità o in maniera drammatica. Alla base di ciò c’è la religione scintoista, con i suoi ideali di dovere e autocontrollo. I Pokemon: se traduciamo la vera parola dall’inglese, notiamo che significa Piccoli Mostri. In un clima di religione orientale come questo, il messaggio si traduce in esoterico, anche a partire dai loro nomi. Tipo Drowzee (colui che divora i sogni del suo avversario), oppure Tentacolo (colui che ferisce con il suo acido pungente), fino ad arrivare a nomi diabolici come Baal (che si rifà all’antica divinità demoniaca di Beelzebul)” – descrive il sacerdote.
Un’osservazione che ci fa riflettere: facciamo attenzione a cosa i nostri bambini guardano in tv.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: aleteia.org
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