Carlo Verdone: la mia fede? Ogni tanto faccio una telefonata a Dio!

Il famoso attore Carlo Verdone ha confidato di pregare ogni giorno e di avere stretto il rapporto con la fede in un momento di difficoltà.

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Il suo modo di pregare è un lungo colloquio con Dio. Un metodo che gli fu suggerito dal suo caro amico, il Cardinale Ersilio Tonini.

Carlo Verdone parla del suo rapporto con Dio

Quello con Dio e la fede è stato per Carlo Verdone un rapporto controverso, fatto di dubbi, incertezze, allontanamenti e riconciliazioni. A spiegarlo è lui stesso, in una bella intervista concessa dall’attore alla rivista ‘Credere’: “Io sono credente, pur tra mille dubbi e problemi. Penso che il corpo serva a far crescere l’anima, a darle sensibilità e saggezza. Poi, a un certo punto, il corpo ci lascia e l’anima resta”. L’esistenza e la necessità di nutrimento dell’anima sono aspetti della vita che l’attore sente maggiormente con il passare del tempo, così come l’esigenza di pregare.

Eppure non è stato sempre così. C’è stato un periodo in cui Carlo era incapace di comunicare con Dio, aveva smesso di credere che ci potesse essere un reale colloquio. Soprattutto, però, aveva perso la speranza che le cose potessero sistemarsi. Ad aiutarlo in quel periodo è stato il Cardinale Ersilio Tonini, suo grande amico: “In un momento in cui non me la passavo bene per vari motivi, e mi sentivo profondamente avvilito, anche la mia fede era in profonda crisi, lui mi disse: ‘Ogni tanto fai una telefonata a Dio. Ma devi stare da solo, tranquillo, e devi essere convinto che lui ti ascolta. Vedrai, troverai la forza per andare avanti. Dammi retta Carlo, dammi retta’”.

Il colloquio con Dio

Verdone ha dato ascolto all’amico ed ha effettivamente tratto beneficio da quella chiacchierata giornaliera con Dio. Adesso non passa giorno senza che Carlo, l’uomo non l’attore, passi del tempo a nutrire la propria anima in un colloquio intimo con Dio. Il suo modo di pregare, però, è distante dai canoni tradizionali: “Per me pregare non significa recitare dieci ave maria e dieci padre nostro. E’ un colloquio, spesso mattutino o comunque in un momento in cui niente mi può disturbare. Lì posso fare dei lunghi discorsi. Il problema è che non senti la voce di Dio che ti risponde, ma sono convinto che quello che la tua anima ti sta comunicando arrivi a destinazione”.

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Luca Scapatello

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