Card. Comastri: un pericolo minaccia la festa del Natale

Il cardinale Angelo Comastri ci mette davanti a un pericolo che minaccia tutti da vicino: “Attenzione all’Anti-Natale”. 

Il Santo Natale rappresenta, per tutti i cristiani, uno dei momenti più belli e speciali allo stesso tempo: Gesù, il Figlio di Dio, si incarna nella nostra natura umana. Ma c’è qualcosa che mina il suo valore autentico.

Comastri e l'anti Natale
Il Cardinal Comastri e il presepe

“L’Anti-Natale che è l’esatto contrario del Natale”: parole forti che bussano soprattutto al nostro cuore ed alla nostra anima e ci interrogano. Davvero preferiamo essere altro dalla vera culla per Gesù Bambino?

Natale e il pericolo dell’Anti-Natale

Tutti, o quasi, amiamo il Natale. Se facessimo un sondaggio, pochi oserebbero dire che odiano il Natale. Ma di quale Natale stiamo parlando? Di quello dove il nostro cuore e la nostra mente si aprono alla venuta di Cristo nella nostra natura umana per riscattarla e portarci la Salvezza, o al Natale dove i regali e i pranzi sono al primo posto?

Sono domande che dobbiamo porci per capire e riflettere davvero sul mistero dell’Incarnazione del Verbo di Dio e, soprattutto, su come ciascuno di noi lo vive e sotto che aspetto. Ci viene incontro per aiutarci a chiarirci ancora di più le idee, il cardinale Angelo Comastri.

Il prelato parte da una frase che colpisce ciascuno di noi: “Il Natale è una festa meravigliosa, però oggi rischia di essere sommerso da un anti Natale” – afferma – “[…] Tanto poco abbiamo capito il Natale e, tanto poco, viviamo il Natale”.

La venuta di Gesù in questo mondo: lui, il Messia, non ha chiesto né voluto ricchezza alcuna, né tanto meno “fuochi d’artificio”, come descrive Comastri, ma solo una “famiglia, una Santa Famiglia”: “La famiglia l’ha creata Dio, e chi combatte la famiglia combatte Dio […] Gesù ha scelto la povertà per dirci chiaramente che l’equazione: ricchezza = felicità, è un inganno” – afferma Comastri.

Comastri e l'anti Natale
Il Cardinale Angelo Comastri (photo web source)

 “Svuotiamo il nostro cuore e facciamo spazio a Dio”

Solo se gli uomini sono in comunione con Dio, “diventano pacifici e pacificatori”. Il pensiero di Comastri va al mondo di oggi, un mondo che sta facendo la corsa alle armi nucleari, non curanti che queste possono distruggere il mondo nel giro di pochi secondi: “Quando queste vengono usate, non ci sono né vittime né vincitori. È una follia. Se vogliamo ritrovare la pace e tornare alla formula di Betlemme”.

L’usanza di scambiarsi doni a Natale, riempiendo anche le case e le nostre vite di cose inutili: “Invece di riempire le case, svuotiamole. Tutti abbiamo qualcosa in più. Programmiamo un’opera buona. Madre Teresa ci diceva che “Calcutta ce l’abbiamo a casa”. Apriamo gli occhi e facciamo un’opera buona, di misericordia, asciughiamo una lacrima. Così sentiremo la presenza di Dio” – conclude Comastri.

Solo così, il nostro cuore potrà diventare davvero la culla di Betlemme.

video: youtube/ l’amore di Maria

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