Un esorcista molto conosciuto negli Stati Uniti interviene sulla questione delle maledizioni lanciate contro Charlie Kirk poche settimane prima del suo assassinio.

Dopo che è circolata la notizia delle maledizioni contro Charlie Kirk commissionate su Etsy dal sito radical-femminista Jezebel il portale pro-life LifeSiteNews ha intervistato un esorcista molto noto negli Usa: padre Chad Ripperger. Al sacerdote dell’Arcidiocesi di Denver (Colorado) è stato chiesto di far luce sul ruolo che potrebbero avere avuto le maledizioni delle streghe nell’omicidio di Charlie Kirk, freddato da un cecchino nel corso del suo incontro nel campus della Utah University.
Da almeno un decennio, ricorda padre RIpperger, si pagano streghe che vendono in rete i loro “servizi”. Ma la pratica delle maledizioni naturalmente è molto più antica. Secondo l’esorcista esistono almeno tre livelli di streghe:
- Streghe di basso livello (low level) che praticano la stregoneria in maniera saltuaria, potremmo dire quasi casalinga. Streghe artigianali senza una grande competenza, che a volte si dichiarano tali, a volte no.
- Streghe di livello medio (mid-level) che hanno una certa conoscenza di rituali e maledizioni che impiegano, talvolta per denaro, per ricavare un guadagno personale o per danneggiare altre persone. Anche queste streghe di livello intermedio possono pubblicizzare la loro attività, come si può facilmente vedere su Etsy.
C’è un collegamento diretto tra la maledizione e la morte di Charlie Kirk?
I primi due livelli di stregoneria in genere non ottengono grandi risultati dai loro rituali. Spesso i loro malefici non vanno a segno perché Dio non lo permette e per l’inabilità di fattucchiere e fattucchieri (spesso semplici imbroglioni). Diverso il discorso da fare per il terzo livello di streghe (highly proficient). Qui siamo davanti a vere e proprie esperte nella storia di rituali, incantesimi e altre forme di stregoneria talvolta tramandate fin dal XVI secolo.

Queste streghe d’alto bordo, che a volte possono quasi pareggiare in conoscenza un esorcista di lungo corso, non si fanno certo pubblicità (meno che meno sul web). In genere usano le loro “arti” per manipolare eventi, persone o circostanze come forma di potere o di guadagno personali. Tendono ad agire in maniera occulta e vivono in posizioni rispettabili nella società, nella comunità o nel quartiere.
È possibile allora affermare che c’è «una connessione diretta tra le maledizioni scagliate contro Charlie Kirk e il suo omicidio?», si chiede l’esorcista. È bene dire che ci muoviamo in un campo a dir poco enigmatico dove le affermazioni categoriche sono precluse. L’efficacia di simili rituali, ricorda padre Ripperger, varia in base alla volontà permissiva di Dio (che vuole sempre il bene ma talvolta permette il male per un bene maggiore), alla protezione divina o ancora alla “schermatura” associata a una vita di preghiera e unione con Dio.
Della maledizion non v’è certezza
Non bisogna dimenticare poi che le persone possono anche compiere da sé il male – anche un atto terribile come un omicidio – senza un grande coinvolgimento del demonio. Tuttavia è pure possibile che i demoni siano «potenziati» (empowered) da altri. Così gli angeli decaduti – se Dio lo permette – possono arrivare a influenzare le decisioni delle persone. In altre parole i demoni possono manipolare emotivamente qualcuno, tentarlo, alterare la sua percezione della realtà così da orientarlo verso il male.
È possibile dunque che chi ha maledetto una persona possa avere in un certo senso “istigato” o “scatenato” i demoni, così da avviare un processo o un piano malvagio. Per essere più chiari ancora: la maledizione come punto di partenza di una catena di azioni malvage capaci di danneggiare la persona maledetta. O perfino di spingere i demoni a colpire direttamente la vittima della maledizione.

L”esorcista americano puntualizza subito che la maggior parte di questi rituali non raggiunge però il suo scopo. Vuoi per l’imperizia delle streghe, vuoi per il fatto che Dio spesso li blocca per il bene della persona maledetta o in risposta a una preghiera di protezione. Ad ogni modo, afferma il sacerdote, «non è possibile avere certezza che la maledizione sia stata la causa di eventi specifici».
Tanto è vero che anche delle maledizioni apertamente rivendicate dai demoni nel corso degli esorcismi è bene diffidare. Bisogna andare coi piedi di piombo nell’attribuire loro una qualche parvenza di credibilità. I demoni infatti possono tentare di far perdere tempo all’esorcista dietro a qualcosa che non ha fondamento reale o cercare di spacciarsi per più potenti di quanto non siano.
Non per nulla padre Gabriele Amorth ricordava che durante gli esorcismi non indugiava mai a parlare col demonio se non per ricavare informazioni strettamente utili alla liberazione della persona posseduta.
In sostanza non è possibile avere certezze sulla reale influenza demoniaca nella morte di Charlie Kirk (o sul grado di questa eventuale influenza). Su queste genere di questioni si potrà avere certezza soltanto nel momento del giudizio finale. Il sano realismo cattolico porta dunque a scartare lo scetticismo di chi è convinto che i demoni non abbiano alcuna influenza così come la credulità di chi crede che tutto dipenda da loro.
Perché il demonio non deve farci paura
Un altro gravissimo errore, ricorda sempre padre Amorth nel suo libro Un esorcista racconta, è vivere nel timore di ricevere malefici. La Bibbia non dice mai di temere il demonio. Piuttosto ci dice di sottomettersi a Dio per resistergli, nella certezza che così facendo fuggirà da noi (Giacomo 4,7). La Scrittura ci esorta a rimanere saldi nella fede e vigilanti contro gli assalti demoniaci.

I cristiani hanno la grazia di Cristo, vincitore di Satana con la sua croce. Hanno l’intercessione di Maria Santissima, nemica di Satana fin dagli albori dell’umanità. Possono contare sull’aiuto degli angeli e dei santi. E soprattutto hanno avuto impresso col battesimo il sigillo della Trinità. Vivere in stato di grazia, dunque in un comunione con Dio, porta «il demonio con tutto l’inferno a tremare di fronte a noi», scrive padre Amorth. Questo a meno di non essere noi a voler aprire la porta al demonio….
Il cristiano in altre parole non è esente dalle insidie diaboliche. Ma deve anche sapere che non è il diavolo a interporsi tra lui e Cristo. È esattamente il contrario: è Cristo che sta tra il cristiano e il diavolo – con il quale il confronto, semmai, è soltanto indiretto. Il battezzato che vive in Cristo deve essere gioiosamente consapevole di trovarsi come in un castello fortificato. Al suo interno gli abitanti possono contare su una difesa inoppugnabile.
Il cristiano unito a Cristo può contare su un infrangibile scudo protettivo. Perciò non deve avere paura o angoscia per gli assalti, sapendo di poggiare sulla rupe sicura a cui fa allusione il Salmo 27. Viviamo dunque in serena e fiduciosa adesione al Signore stesso, garanzia di riparo da ogni aggressione da parte del «nemico della natura umana».