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Chi bestemmia in televisione e in radio rimane saldo al suo posto, chi cita la parola di Dio viene condannato, saimo davvero in democrazia?

 

 

PADRE LIVIO E GLI ALTRI

 

 

Strano davvero il destino di Padre Livio Fanzaga direttore storico di Radio Maria sospeso dall’ordine dei giornalisti , reo  di aver citato il libro dell’Apocalisse e aver tirato in ballo la senatrice del PD Monica Cirinnà che d’altro canto si professa cattolica e infatti abbiamo visto come ha mostrato l’altra guancia alle presunte offese e come abbia perdonato secondo l’esempio di Gesù. Applicando alla lettera il Vangelo, ma il vero scandalo è questo che invece chi bestemmia e pronuncia parole blasfeme contro la Chiesa, contro Dio e la Madonna rimane regolarmente al suo posto ricordate il caso Timperi? Perchè due pesi e due misure, ai posteri l’ardua sentenza. Ecco le Parole incriminate:

 

“Questa qui mi sembra un po’ la donna del capitolo diciassettesimo dell’Apocalisse, la Babilonia insomma … Adesso brinda a prosecco, alla vittoria. Signora, arriveranno anche i funerali, stia tranquilla. Glielo auguro il più lontano possibile, ma arriverà anche quello.”.

Ma se volete davvero conoscere la posizione di Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, in merito all’argomento in discussione, non vi fermate a queste parole, che sono estrapolate da un intervento molto più lungo e più leggero di quanto la frase su citata, riportata da molti giornali, vorrebbe farci intendere.

L’affermazione, riferita alla Senatrice del Pd Monica Cirinnà, è costata al sacerdote, la sospensione dall’Ordine dei Giornalisti, per sei mesi.

Si parlava della legge sulle unioni civili di cui la Senatrice era stata la relatrice.

In seguito Padre Livio aveva ribadito: “La senatrice Monica Cirinnà è cattolica e sa che cosa le volevo dire. Le ho ricordato il Giudizio ultimo che riguarderà ogni uomo e donna.”. “Vuol dire che, quando lasceremo questo mondo, dovremo rendere conto della nostra vita al Creatore, il quale ci giudicherà con giustizia, ma anche con misericordia. Specialmente di quest’ultima ne abbiamo bisogno tutti.”.

A quanto pare, ne la Senatrice, ne altri hanno compreso le parole del sacerdote e la sentenza è giunta puntuale, in quanto l’Ordine dei Giornalisti, chiamato in causa proprio dalla Cirinnà, ha ritenuto ci fosse una violazione del Codice Deontologico.

Ma ciò che desta un po’ di sano sospetto è il fatto che in altre trasmissioni, anche molto più seguite e anche in tv, sono ammesse e fatte passare ironicamente sotto gamba espressioni peggiori e più personali, riferite a chicchessia.

Sembra proprio che la chiesa debba sempre giustificarsi e difendersi, ma che “gli altri” invece godano di una certa immunità e gli è permesso fare come gli pare, proprio perché non esplicitamente cristiani.

Si pensi ad esempio alla vignetta fatta da Charlie Hebdo, in seguito alla tragedia di Amatrice e dintorni. A parte le prime battute di presunta indignazione, nessuno ne ha mai più parlato, tranne qualche persona sensibile su Facebook che ha pensato bene di informare gli altri.

Probabilmente questo non è il mondo in cui trionfa la giustizia, ma un giorno tutti capiteremo al cospetto di Dio e allora vedremo la verità tutta intera.

Questo forse voleva essere il messaggio di Padre Livio, questo forse tocca nel profondo le coscienze di chi un’etica la segue a modo suo.

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