“Arrestati per un’Ave Maria?”: in Emilia-Romagna scatta il piano per vietare la preghiera

Pregare fuori dagli ospedali diventerà un reato? Cosa prevede la nuova risoluzione in Emilia-Romagna contro la preghiera e come la tua firma può fermare la creazione delle “zone sicure” e le sue gravi conseguenze. 

persona che prega
“Arrestati per un’Ave Maria?”: in Emilia-Romagna scatta il piano per vietare la preghiera – lalucedimaria.it

Il diritto di pregare e di offrire aiuto a chi si trova a fare una scelta fondamentale sulla vita che porta nel grembo, sta per subire un duro colpo.

La Regione Emilia-Romagna ha infatti approvato la Risoluzione 284/2025, un provvedimento che mira a istituire delle cosiddette “zone sicure” attorno a ospedali, cliniche e consultori.

L’obiettivo dichiarato è impedire che le donne intenzionate ad abortire vengano “turbate”, ma nei fatti si rischia di colpire chiunque voglia pregare e offrire alternative concrete all’aborto.

Non permettiamo che la preghiera diventi un crimine

La Regione Emilia-Romagna ha approvato la pericolosa Risoluzione 284/2025 per impedire veglie di preghiera e iniziative a favore della vita nascente nei pressi di ospedali, cliniche e consultori.

La misura approvata e le sue conseguenze sono state portate all’attenzione pubblica, da Provita e Famiglia che invita a firmare una petizione per fermarne l’attuazione che prevede multe e allontanamenti.

persone fuori l'ospedale
Non permettiamo che la preghiera diventi un crimine – lalucedimaria.it

Il provvedimento impegna infatti le autorità locali e le Prefetture a identificare e allontanare i cittadini che partecipano a veglie di preghiera nei pressi delle strutture sanitarie. Chi manifesta le proprie convinzioni morali o religiose in queste aree “protette” potrebbe essere multato, come se la preghiera fosse un atto di disturbo della quiete pubblica.

La verità sulla potenza della preghiera emersa dal film Unplanned

Ma cosa disturba davvero della preghiera? Il film “Unplanned – La storia vera di Abby Johnson” riporta una statistica sconvolgente riguardante l’impatto della preghiera davanti alle cliniche.

medico in ospedale
La verità sulla potenza della preghiera emersa dal film Unplanned – lalucedimaria.it

Abby Johnson, la protagonista della storia, sostiene che durante la sua carriera come direttrice di una clinica di Planned Parenthood, notò una correlazione diretta tra la presenza di volontari in preghiera e il calo degli interventi eseguiti quel giorno.

Il dato citato nel film e sostenuto dall’organizzazione 40 Days for Life (40 giorni per la vita), è che quando qualcuno prega fuori da una clinica, il tasso di “no-show” ovvero di pazienti che hanno un appuntamento ma non si presentano, può arrivare addirittura fino al 75%.

Nel film, questo calo viene presentato come il risultato di una “battaglia spirituale”  di come la presenza silenziosa e pacifica dei volontari è l’ultimo baluardo di speranza per molte donne.

Una riflessione necessaria: dove serve la vera sicurezza?

Quello che lascia interdetti inoltre è la definizione di zone sicure, aree dove viene vietata la preghiera e la possibilità di un conforto, di un aiuto concreto a chi si trova di fronte a una scelta così grande da cui non solo dipende la vita del bambino che porta nel grembo, ma anche la sua, che rimarrà segnata per sempre dalla ferita dell’aborto.

clochard
Una riflessione necessaria: dove serve la vera sicurezza? – lalucedimaria.it

Davanti a questo scenario, sorge spontanea una riflessione: quante aree delle nostre città avrebbero davvero bisogno di essere messe in “sicurezza”? Soprattutto in Emilia-Romagna, molte zone vengono abbandonate al degrado e a forme di violenza e sopruso che restano impunite.

Pensiamo, per fare un solo esempio, alle stazioni ferroviarie, luoghi che molti di noi frequentano per viaggio o lavoro e che sono diventati spazi dove c’è tanta paura. È un paradosso amaro che si consideri prioritario perseguire chi recita un’Ave Maria, mentre intere fette di territorio restano ostaggio dell’insicurezza reale.

L’appello: firma per fermare la risoluzione

Firmando questa petizione chiedi al Presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale (Pd), di non procedere alla creazione di “zone sicure” in cui i cittadini vengono discriminati e perseguiti a causa delle loro convinzioni morali e del loro credo religioso.

La mobilitazione dei fedeli e delle associazioni pro-life è già imponente. Ad oggi sono state raccolte oltre 14.448 firme, ma l’obiettivo di 20.000 è vicino. Firmare significa proteggere la libertà di ogni cittadino di essere una mano tesa verso chi è in difficoltà.

Riportiamo il link per accedere al sito di “Provita e Famiglia” e poter sottoscrivere la petizione per fermare una risoluzione regionale che avrebbe gravissime conseguenze.
Gestione cookie