Divieto di recitare il Rosario in pubblico: avvocato e madre di 4 figli si ribella

Una vicenda che lascia assai perplessi e soprattutto preoccupati, riguarda l’assurdo divieto emanato nel Paese. Ma cerchiamo di capire meglio.

Molti quotidiani autorevoli riportano la notizia sul provvedimento attuato dal Governo spagnolo che ha vietato la preghiera del Rosario in pubblico.

Polonia Castellanos – photo web source

Perché questa misura restrittiva verso la preghiera del Rosario? Partiamo dall’inizio.

Cosa sta succedendo in Spagna?

Una decisione che sconvolge perché presa da quella che era la cattolicissima Spagna. Ciò che è avvenuto non può passare inosservato. Il tutto ha avuto inizio con i primi incontri di preghiera pubblica del Santo Rosario sulle scale del “Cuore Immacolato di Maria”.

Si tratta di una parrocchia vicino alla sede del PSOE a Madrid. Apparentemente, nessuna violazione o motivo che potesse impedire ciò che si stava facendo. L’iniziativa di questa preghiera pubblica è nata da un’idea di José Andrés Calderón, convinto che il Governo di estrema sinistra, nato con l’appoggio degli indipendentisti catalani, non possa portare sviluppo e libertà nella Spagna del futuro.

Lui, da settimane, prega ogni pomeriggio con centinaia di fedeli che sempre più si assiepano su quelle scale, convinto che la salvezza della Spagna possa passare dalla preghiera.

È arrivato poi alle cronache nazionali spagnole, un provvedimento del Governo Sanchez che vieta quelle riunioni pubbliche, provvedimento confermato poi dalla sentenza della Camera Contenzioso-Amministrativa della Corte Superiore di Giustizia (TSJ) di Madrid.

Diritto e libertà vietati

Cosa è successo nel dettaglio? La Delegazione del Governo ha deciso di impedire la preghiera in pubblico, comprendendo che quella via d’emergenza invocata da Calderón per comunicare la celebrazione degli eventi “non era giustificata” – si legge. Sia la Procura che l’Avvocatura di Stato hanno difeso la scelta del Governo, arrivando così a bocciare i ricorsi presentati dallo stesso Calderon.

María García, presidente dell’Osservatorio per la libertà religiosa, ha dichiarato in un’intervista rilasciata: “Il diritto alla libertà religiosa è un diritto sia individuale che collettivo. Un credente dovrebbe avere la libertà di pregare quando e come vuole” – ha spiegato.

In tutto ciò, una donna, avvocato, madre di 4 figli, ha deciso di sfidare questo divieto. Lei si chiama Polonia Castellanos ed è proprio un avvocato che, di recente, ha difeso i cattolici arrestati per aver recitato il rosario fuori la chiesa di Madrid. Gli Avvocati Cristiani di Spagna (AbogadosCristianos.es), fondati proprio dalla Castellanos, hanno presentato una denuncia contro il governo municipale di Madrid.

Avvocatessa e madre di 4 figli non ci sta

Polonia Castellanos – photo: blog Sabino Paciolla

Essi sostengono che il Governo ha abusato della sua autorità inviando la polizia per fermare la preghiera pubblica fuori dalla chiesa del Cuore Immacolato di Maria: “Questo governo ha iniziato una vera e propria persecuzione dei cristiani. Non ci scoraggeranno. Questo governo manda in prigione persone pacifiche per aver semplicemente pregato, mentre annulla ogni tipo di condanna penale per i suoi partner” – spiega l’avvocatessa e come cita anche il blog di Sabino Paciolla.

Dopo il primo raduno portato avanti dallo stesso Calderon, in almeno altre 50 città spagnole l’8 dicembre i cattolici si sono riuniti per recitare il Rosario. Ci sono molte volte in cui la Vergine Maria è venuta in aiuto della Spagna, e siamo certi che ci aiuterà anche adesso” – ha affermato Polonia Castellanos – “[…] La Spagna è la terra della Vergine Maria, ma stiamo combattendo una battaglia molto dura”.

Impostazioni privacy