Aprire la Bibbia a caso per trovare un consiglio è superstizione?

Molti Santi hanno trovato la direzione da intraprendere dopo aver letto casualmente un passo della Bibbia. Questa pratica può essere illuminante per tutti?

Bibbia
(Websource/Archivio)

Ci sono teologi che ritengono che solo una lettura razionale e cosciente di tutta la Bibbia possa aiutare a capire qual è la propria vocazione.

L’ispirazione tratta dalla Bibbia

Vi è mai capitato di pensare di voler aprire la Bibbia in un momento di dubbio o di difficoltà? Se siete credenti sicuramente avrete cercato conforto nella lettura del Testo Sacro, ma vi è mai capitato di aver preso una decisione importante nella vita dopo aver carpito un suggerimento dalla parola di Dio? Esistono numerosi esempi di Santi che hanno intrapreso il cammino che li ha condotti alla santità dopo aver letto casualmente un passo.

Uno di questi è San Francesco. Il Patrono di Assisti, infatti, un giorno lesse un passo durante una Messa nella piccola chiesa di Porziuncola. Il passo in questione era quello di Luca (10, 1-9) in cui Gesù invita 72 discepoli ad incamminarsi scalzi, senza borsa né bastone né averi e diffondere il messaggio. In quel momento comprese che doveva liberarsi di ogni avere terreno e diffondere il messaggio di Dio senza che questo gli comportasse alcun vantaggio personale. Da quell’ispirazione creò un ordine che aveva lo scopo di riportare l’opera di evangelizzazione della Chiesa a quella originaria dei primi cristiani.

Leggere un passo a caso del Vangelo e prendere una decisione è superstizione?

Nonostante i casi illustri, molti teologi ritengono che un approccio superficiale alla Bibbia ed ai Vangeli non porti ad alcun risultato. La loro posizione è che per carpire il reale significato del messaggio divino è legato ad uno studio attento della Parola. In parte il loro ragionamento è sensato, infatti non bisogna credere che se si apre da un giorno all’altro il testo sacro si possa avere l’illuminazione divina come se fosse un incantesimo magico.

Il consiglio può essere colto dalla Parola di Dio da una persona che ha già accettato di seguire le regole di una vita cristiana e sta compiendo un percorso religioso costante. Lo stesso San Francesco non era digiuno di religione quando ha letto il passo, e nella sua testa si affollavano già delle idee che lo inducevano a propendere per una vita al servizio di Dio. Come per il Santo di Assisi, dunque, vi potrebbe essere utile in un momento confuso della vostra vita, in cui siete indecisi sul da farsi, leggere la Bibbia. D’altronde l’intento di Gesù era quello di avvicinare tutti alla religione, non di richiedere un alta conoscenza degli scritti perché la sua parola potesse giungere allo studioso più meritevole.

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Luca Scapatello

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